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Che casino la vita!

La mia vita è un casino, per molti vivere all’età di 17 anni è “stupendo” ma io giuro di odiarla, perché mi sento fragile e indifesa. Grazie al mio carattere, ora non ho neanche più quei pochi amici che ogni giorno mi cercavano.
Due anni fa non avrei mai immaginato di non uscire di casa, per le “crisi di panico” non avrei immaginato, di pensare veramente al significato della vita e non avrei mai pensato di disegnare.. cioè ora io e il disegno siamo inseparabili, è molto di più di un’amica. Ma nonostante questo, mi sento sola, mi innervosisco, ho sempre mal di testa, mi sento come sola al mondo, come se nessuno mi potesse sentire, anzi è come se io non voglio farmi sentire, per paura di essere criticata, di sentirmi banale come il resto del mondo, per paura di dimenticare quello che ho passato fino ad ora, forse è vero che l’adolescenza, fa crescere, ma giuro di non aver fatto niente di male, per meritarmi tutto questo.
Ci sono i miei coetanei che ridono e scherzano, si forse loro staranno male come gli pare, ma perché io devo soffrire così tanto, perché??? perché devo sentirmi come una stupida che non fa altro, che disegnare e restare dentro casa. Cerco forse se esisteranno mai, persone come me.. che hanno un problema simile al mio, ho forse è meglio di no.. non lo so. So solo che già mi sono stufata di respirare e di sopportare, i capricci di questo mondo.

Lettera pubblicata il 4 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    R0Bert0 -

    Non è facile rispondere, credo sia dovuto al carattere che hai sviluppato durante gli anni, questo dipende da eventi vissuti che possono “traumatizzarci” e renderci la vita complicata. Come ad esempio persone che subiscono maltrattamenti oppure persone che non riescono ad accettare un proprio difetto(fisico e non) e che rende difficile socializzare con gli altri ed essere come gli altri. Quello che si fa allora è di evitare situazioni spiacevoli rinchiudendosi in quelle piccole passioni che ci rendono felici (disegnare nel tuo caso) creando una specie di guscio protettivo.
    Purtoppo anche io ho un carattere simile al tuo e credo di capire cosa si prova, quello che ti posso dire con certezza è che isolarsi totalmente peggiora le cose. Devi cercare di avere un po’ di amici e uscire altrimenti rischi di entrare in un tunnel in cui non se ne esce più, dove i tuoi pensieri negativi diventano una ossessione, cerca di non arrivare mai a questo punto perchè sarebbe un bel casino soprattutto e se sei sola diventa tutto piu difficile.

    Ma cosa intendi quendo parli di crisi di panico ???
    Le hai quando sei in mezzo alla folla o anche quando sei con gli amici ???

  2. 2
    Lilith -

    Roberto ti rispondo qua. Parlo di “crisi di panico” quando sono in compagnia di qualsiasi persona, apparte i miei genitori. Mi sento in incubo, come se piano piano tutto svanisce. Mi sento come morire. Ma purtroppo ho imparato, che se pur penso di morire, non succede, e non svengo neanche. E comunque nel tunnel ci sono da 9 mesi.. e non riesco ad uscire senza neanche un’amica che mi dice . Grazie per il commento =)

  3. 3
    gio -

    Io credo che il tuo malessere sia dovuto al fatto che cerchi qualcosa di vero di piu’ profondo,cosa che molta gente ha dimenticato in questi tempi svampiti. Anche io ho il tuo stesso problema, ma non sei sola dio si cura di noi e molto probabilmente ti sta’ aiutando a superare i tuoi limiti..

  4. 4
    The Dreamer -

    Ciao piccola Lily,
    la tua è una lettera che mi suscita i ricordi di una fase veramente dura della mia vita, e forse non ci sono nemmeno uscita ancora. Ebbene si sono passata anch’io, eccome.
    Ho provato il senso di solitudine, il guscio protettivo di cui parla Roberto, il disgusto, il sentirmi maledettamente ma allo stesso tempo dolcemente inetta, il detestare la mia essenza nello stesso momento in cui l’amavo, il ripetermi ossessivamente che non avevo fatto niente per “meritarmi tutto questo”, testuali parole.
    Anch’io vorrei capire che intendi precisamente con “attacchi di panico”. Se intendi la versione medica, saprei dirti poco o niente al riguardo, se invece ti riferisci al sentirsi talmente male da essere bloccati di fronte alle interazioni con gli altri, come se la timidezza impedisse il fluire delle parole, come se ingessasse i movimenti e incollasse la lingua al palato…ecco, questo lo conosco.
    Mi sembra di rileggere i miei vecchi brandelli di diario, mi ricordi tanto l’adolescente ribelle, arrabbiata, delusa, con la sua emicrania e la sua noia che ero, e i cui residui rimangono vivi e riconoscibili nella personalità di me oggi, alle porte dei vent’anni.
    Io al tuo posto rifiutavo i contatti che mi sembravano falsi, ovvero praticamente tutti ad eccezione del legame profondissimo che ancora mi unisce al mio ragazzo. Oggi non sono poi diversa. Laddove non vivo l’autenticità, rinnego. E’ questione cromosomica, temo e nel contempo esulto. Sì perchè per quanto lo riconosca lesivo per me, sono orgogliosa di essere vera, innanzitutto con me stessa.
    Non me la sento di elargire consigli, ognuno la pensa, la percepisce, la vive a modo suo..certo se riesci a recuperare adesso le amicizie perchè lo VUOI fare, perchè è il cuore a suggerirtelo, allora fallo subito, perchè poi potrebbe essere tardi. Se invece quello di cui davvero hai bisogno è trovare la perla rara nel “mare di banalità” che ti galleggia intorno…beh, cara ragazza, mettiti l’anima in pace, soffrirai molto e a lungo… quello che posso dirti è che io sono ancora alla ricerca, però quell’unico diamante che ho trovato di certo non me lo lascio scappare, ne vale davvero la pena. Un suo abbraccio è essere a casa, nulla vale di più della serenità.
    Un forte, fortissimo abbraccio
    ciao ciao,
    The Dreamer_

  5. 5
    Robert0 -

    Ciao Lilith, leggendo le tue parole credo di capire cosa hai nella testa e nel cuore, mi fai tornare in mente il periodo in cui passavo ore ed ore sdraiato sul letto a guardare il soffitto aspettando il tempo che passasse, dentro avevo uno stato d’animo simile al tuo. Tanti pensieri, tanti se e tanti ma, tante domande e nessuna risposta.
    Dare un consiglio è davvero difficile quello che ti posso dire è che se avessi la bacchetta magica ti aiuterei 🙂 ma visto che non ce l’ho l’unica cosa che posso fare è lasciarti il mio indirizzo e-mail .
    Se hai voglia di sfogarti e di fare due chiacchiere sai dove trovarmi.

    xRobert0x@hotmail.it

    Ciao

  6. 6
    sara -

    Quando ho letto questa lettera mi è preso iun colpo! Credevo si parlasse di me. Non fraintendermi, ma sembro proprio io a livello caratteriale. Darti un consiglio francamente mi sembra banale, perchè poi dovrei anche seguirli io, è non è così. Posso solo sperare e augurarti che tu riesca a trovare il modo di tornare com’eri

  7. 7
    eleo -

    ciao!senti io ho 17 anni proprio come te e so di cosa parli.bè io vivo in questo buco nero da anni:mentre a casa sono io a scuola e con gli amici sono un’altra,quella chiusa e musona e il problema è che non so ne il perchè ne come non esserlo,in più solo a casa mi sento protetta,non esco e faccio solo quello che mi va sennò mi sento in una prigione.sarà che soffro di depressione o che mi sento catapultata in mondo(quello dell’adolescenza)che non è il mio e per ora non mi piace ma ti posso dire:non sei sola.abbracci

  8. 8
    alessandro -

    Ciao a tutti sn un ragazzo del 89 di roma pure io ho un ber po di problems mentali…mi sento fragile fori e cn i miei li menerei spesso per sfogarmi cn il mondo o cn i miei problemi di 1 vita nn risolti ancora sociali,fobia sociale sopratutto,e poi si sn sempre un po seguiti chiusura me stesso,incomprensioni e liti spesso pesanti a casa mia comportamenti a volte irascibili…
    sta di fatto che mi sento ancora nel fango nn so che fare della vita arivato a sto punto bhoo mhann portat da nsacco di dottori da qnn ero regazzino ma io ho avuto sempre scarsa fiducia dei dottori pure…che devo fa a sto punto dea vita????
    Nn cho amici nn me va de averne…bhooo

  9. 9
    Alessandro -

    sono arrivato ad un punto che oramai tutti sono stanchi di darmi assistenzialismo a me pure mio fratello si mostra spesso,
    svogliato poiche ha capito che secondo lui la sua asssistenza negli anni non mi ha aiutato a me lui oramai ha 30 anni e si è stufato di fare sta parte co me!
    io quindi sto perde sempre de piu r significato della vita…che tocca fare???

  10. 10
    Lilith123 -

    Vuoi che ti aiuti? Io posso darti una mano.. Ovviamente per quanto ne ho vissuto io.. Ho scritto questa cosa circa 4 anni fa.. E ho capito che stando li a cercare il problema o a dire io ho mille problemi non risolve. Puoi aiutarti da solo lasciando la mente libera da ogni sorta di problema dal non farti coinvolgere in niente, io pensavo che il mio disegnare era solo una sorte di distacco dal mondo, ma in realtà il disegno ( come poteva essere qualsiasi altra cosa la musica, o scrivere ecc) mi ha liberato e ora mo conosco.. Ho scoperto chi sono.. Tu per scoprirlo devi reagire ora non sto qui a dirti quello che devi fare ma leggi bene: sei tu che decidi la tua vita.. Nessun’altro potra aiutarti se tu realmente lo vorrai. Sfoga la tua rabbia in qualcosa di reale e non di banale , comune.. Il mondo oggi come oggi è sempre piu difficile affrontarlo.. Io sono del 93 e forse ho trovato la mia dimenzione momentanea mettendoci 4 anni e chissa quanti altri ne dovro aspettare prima di scoprire tante altre cose.. Spero di aiutare qualcuno con cio.

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