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Caro ministro ti scrivo. Lettera a Rosy Bindi

di

Caro Ministro della famiglia,
malgrado lei non sia ‘madre’, contiamo sul suo amore di figlia, sperando che abbia avuto un bel rapporto con i suoi genitori. Tutti siamo ‘adatti’ a parlare di famiglia, perché inziamo a vivere come ‘figli’ e quindi facciamo sempre parte di una famiglia di origine.
Dietro la sua apparenza riservata, ci auguriamo si celi un animo ricco di sensibilità, in questo caso possiamo sperare che voglia lavorare affinché i bambini d’Italia non debbano più vivere il dramma della separazione da uno dei genitori, che, come sappiamo e ripetiamo sempre, nella maggior parte dei casi, per decenni, è stato il padre.
L’attuale maggioranza può trovare il modo di rendere applicabile la legge sull’affidamento congiunto che, com’è oggi, presenta delle lacune e ambiguità inaccettabili.
Per una volta il concetto per cui si pensa soltanto all’individuo va diretto anche ai bambini. Il valore da sviluppare è proprio questo. Pensiamo ai bambini e, di conseguenza, ai genitori.
Si fa un gran parlare di Pacs, di coppie omosessuali che vogliono adottare bambini, di famiglie allargate e trasformate, ma, se vogliamo che l’opinione pubblica cominci ad aprire gli occhi, dobbiamo rendere forte la famiglia tradizionale. Come dire: ‘ricominciamo daccapo”, rinforziamo le basi se vogliamo poi edificare e sbizzarrirci in nuove nuclei familiari.
Innanzitutto i bambini!
Se il comunismo prevede la pari opportunità, in tutti i sensi, cominciamo ad applicare un sano ‘comunismo’ nel trattamento dei genitori separati in modo che la prole goda di mamma e di papà.
Applichiamo, sempre e comunque la nuova legge.

Pari diritti, pari doveri…. Allora? Il colore politico non conta in questo caso, siamo in milioni in Italia : genitori, figli, nonni e parenti. Aspettiamo ansiosi che si apra quella porta, verso la libertà di essere “figli”…prima di tutto.
Onorevole Bindi, ci sarà la buona volontà di concretizzare,di non cercare sempre e obbligatoriamente un capro espiatorio, di instaurare una sana cooperazione tra cittadini e Stato. Tuteliamo i bambini dagli atti distruttivi di alcuni genitori; dalla stupidità dei luoghi comuni. Costringiamo gli adulti a curarsi, con l’aiuto dello Stato, quando subentrano prese di posizione vendicative atte a distruggere la serenità infantile; facciamo che i genitori separandi siano energicamente invitati a seguire un percorso psicologico altamente professionale e gestito dal nostro sistema sanitario. Facciamo in modo che, questa volta, i servizi sociali svolgano il proprio compito nella maniera migliore.
Le soluzioni esistono, è necessario utilizzarle. Per i figli non esistono limiti di responsabilità.
Le auguro, sinceramente, di optare sempre per le scelte giuste, tenendo conto della sensibilità di ognuno di noi e la parità genitoriale, che spetta soprattutto ai minori. Buon lavoro!

Cosmo de La Fuente (www.familiafutura.blogspot.com)

 

Lettera pubblicata il 7 Luglio 2006. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia - Politica

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    corrado -

    si è vero e giusto tutelare figli di genitori separati mi sembrerebbe altrettanto giusto e doveroso che le istituzioni si occupassero di quei bambini, come i miei due nipotini di 6 e di 8 anni, che sono stati privati per sempre del loro papà perchè quest’ultimo ha deciso di togliersi la vita sembra vittima di depressione interna così all’improvviso e in silenzio. Lasciando mia figlia sola ,con due bimbi stupendi ,con tutte le promlematiche che una simile tragedia comporta.In più siccome avevano appena comprato casa, e il suo è un piccolo stipendio il tutto viene aggravato da queste immani difficoltà. Il contributo avuto dalla regione è poca cosa rispetto alle sue necessotà anche perchè trattasi di un aiuto una tantum e chi si è visto si è visto.Noi nonni , anche se pensionati, stiamo producendo sforzi e sacrifici enormi. per supportare questa famigliola stroncata così crudelmente.Però stiamo entrando anche noi in grave difficoltà. perchè io sono un pensionato sessantenne con a carico moglie e un figlio ancora studente. Non so chi leggerà questa lettera che vuole essere un SOS rivolto a tutti coloro che sono in grado con discrezionalità e rispetto sopratutto nei confronti dei miei nipotini anche perchè loro sanno solo che il loro papà ha avuto un incidente stradale visto che faceva l’autista.Cara Rosy Ministro per la famiglia la mia proposta per questi casi è che questo contributo regionale dovrebbe essere annuo fino a che i figli compino la maggiore età almeno.
    Ti ricordo che i figli di genitori separati ricevono ,mi pare l’aiuto dal genitore fino alla fine degli studi e che siano divenuti indipendenti economicamente.
    Una iniziativa forte rapida è necessaria per questi casi altrimenti le banche si bruciano le case di queste famigliole. Vi prego grazie attendo notizie a mezzo E-mail

  2. 2
    gualtiero siviero -

    Gentilissima Sig.Rosi Bindi ma si ricorda chi ha vinto le elezioni visto
    che noi del popolo siamo sovrani e abbiamo fatto una scelta allora lasci
    perdere e faccia delle proposte concrete cosa che adesso non fa.
    cordiali saluti

  3. 3
    Claudio -

    GentiLe Presidente,
    finalmente è saltato il tappo che ci ha condizionato per tanto tempo!
    Confido che si partecipi alla formazione del nuovo governo senza però snaturare quello che è sempre stato il DNA del Partito ! e che non vengano lasciate ai tecnocrati di turno decisioni che abbandonerebbero al loro destino quanti vivono periodi di debolezza e precarietà ! Vorrei che venissero considerati sia i giovani precari che i semi anziani disoccupati!… e che insieme al doveroso futuro per i giovani venga considerato anche quello dei loro padri che oltre la soglia dei 50 anni si trovano loro malgrado esclusi dal ciclo produttivo!
    Vi chiederei non abbandonare anche questi contribuendo a far passare un’ ulteriore riforma delle pensioni che non consideri quanti vivono una precarietà angosciante!
    Confido che venga mantenuto almeno il limite dei 40 anni ( già aggiornato a 41 e 3 mesi) considerando che sinora questo termine è stato agevolatore di ristrutturazioni aziendali e di uscite dal lavoro pilotate!
    Sono convinto che un sessantenne sia ancora in grado di poter dare il proprio contributo lavorativo , anzi lo auspicherei, ma questi ne dovrebbe avere almeno la possibilità, non è in gioco lo smettere di lavorare ma il poter disporre dopo 40 anni di contribuzione di risorse indispensabili ad avere un futuro almeno accettabile.
    In alternativa come si pensa che questi possano arrivare a nuovi limiti ?

  4. 4
    Claudio -

    GentiLe Presidente,
    Ho sentito il PDL schierasi contro la patrimoniale …..ma non ho sentito nessuna voce del PD contro la riforma indiscriminata, come oggi prospettata, delle Pensioni di Anzianità
    Se accetterete la modifica delle pensioni di anzianità svendendo quanti attualmente sono disoccupati e/o precari avrete consumato un’ingiustizia della quale ne porterete la responsabilità!
    Essere forti con i deboli e deboli con i forti non farebbe onore ad un partito nato e sviluppatosi per ergersi a difesa dei deboli!
    Si parla di interventi ispirati all’equità tra i diversi trattamenti e poi si chiude gli occhi su quanti sono disoccupati e non in grado di poter lavorare!
    Spero che quanto bombardato dai giornali sia solo un cattivo sogno!

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