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Cancro, ennesima vittima innocente… Il mio Papà

Sono ormai trascorsi 196 giorni da quando mi hai lasciata. Non riesco ancora a farmene una ragione. Piango quando ti penso. Piango quando vedo una tua fotografia. Piango perché vorrei abbracciarti. Piango perché vedo padri e figlie sorridere insieme. Piango perché non ho ancora 20 anni e vorrei già chiudere gli occhi. Piango perché non potrai accompagnarmi all’altare. Piango perché non potrai conoscere i tuoi nipotini. Piango perché non potrai sgridarmi per i molteplici errori che sicuramente farò. Piango perché non potremo gioire insieme dei miei successi. E piango ancora, perché ho paura che un giorno non avrò più lacrime da versare.
Mi manchi Papà… Oggi voglio ricordarti così… Rileggendo la lettera che scrissi per il tuo funerale.

Amato Papà, ti scrivo perché parlarti non è più possibile.
E’ successo tutto così velocemente, tutto così lentamente. Questi anni di agonia sono “volati”… E tu con loro.
Vederti in quel letto era una tortura ogni volta… Dentro di te si nascondeva il cuore di un guerriero, ma avevi l’espressione di chi ormai ha perso con la vita. Eri così “smarrito” e indifeso che dovevo fare appello a tutte le mie forze per non piangerti davanti agli occhi.
Sapevo che sperare in una tua guarigione era inutile e cattivo da parte mia, eppure l’ho fatto. L’ho fatto perché ti volevo bene, ti voglio bene. Forse non te l’ho detto abbastanza spesso e mi dispiace.
Mi dispiace di essere stata poco presente, mi dispiace di essermi dimenticata di chiamarti e di scriverti qualche SMS in più… E mi dispiace di non essere riuscita a fare abbastanza.
Di fronte a queste malattie siamo tutti impotenti, lo so, però avrei voluto fare qualcosa… Qualsiasi cosa potesse farti stare meglio. Ho pensato e ripensato, senza trovare soluzione. Il cielo ha deciso di prenderti con sé troppo presto, portandoti via all’età di 50 anni.
Adesso, possiamo solo ricordarti con un sorriso come tu avresti voluto.
Eri un uomo meraviglioso… Forte, serio, sicuro di te e giocherellone al momento giusto. Eri intelligente, un cuoco fantastico e un romantico ballerino. Eri l’abbraccio caldo davanti alla TV, la barba che mi “pizzicava” le guance, le mani che mi facevano il solletico e le chiacchiere sul divano. Eri l’ovetto Kinder dopo cena, il bacio della buona notte e la colazione insieme al mattino. Eri tu, semplicemente tu… Il mio Papà.
Se è vero che dopo questo lungo tramonto che hai dovuto scrutare, potrai finalmente goderti un’eterna alba, sono certa che anche il dolore più atroce ha un suo riscatto… Esiste qualcosa più grande di noi che ci fa soffrire per un piano ben preciso, per una qualche forma di gioia futura che noi adesso, piccoli puntini nell’universo, non possiamo comprendere. E anche se oggi ci sembra che solo il buio ci circonda, prima o poi rivedremo la luce, ne sono certa.
Siamo abituati ad ascoltare le tragedie degli altri alla televisione, senza fermarci a pensare che ciò che succede agli altri, potrebbe capitare anche a noi. Siamo abituati a dare tutto per scontato, senza renderci conto che ciò che per noi oggi è scontato, domani, potrebbe divenire importante. In questa vita nulla è banale, nulla è scontato e nulla è prevedibile, poiché da un giorno all’altro possiamo perdere tutto.
Io ho perso Te… Ed è la lezione più dura che la vita mi ha impartito, anche se avrei preferito rimanere nell’ignoranza!
Ciò che adesso mi dona un po’ di pace è il sapere che sarai sempre con me: nel mio cuore, nei miei pensieri e nei miei ricordi… Nelle fotografie, nei vecchi filmini e anche nella musica… “Hotel California”, te la ricordi?
Adorato Papà, prego solo che tu ora posso riposare serenamente, libero da ogni forma di dolore e di sofferenza. Prego che tu sia tornato ad essere l’uomo che tutti noi ricordiamo e ricorderemo. Prego che la vita che ti aspetta ora sia più dignitosa di quella che hai dovuto vivere su questa Terra. E prego ancora, perché tu possa ricordarti di noi, delle tue figlie e della tua famiglia e che, di tanto in tanto, tornerai a farci compagnia nei sogni.
Invidio il lontano giorno in cui finalmente ti rivedrò, poiché venderei anima e corpo adesso, per riaverti con me… Per riavere i tuoi occhi, i tuoi abbracci e le tue parole.
Sono in imbarazzo Papà… Nuda di pensieri e sentimenti difronte a te, che temevo e amavo così profondamente. Ora sai tutto di me, sai cosa penso, cosa sento e soprattutto sai quanto ti voglio bene e quanto te ne vorrò. E anche se me ne vergogno, spero potrai leggere queste parole e perdonarmi per non avertele confessate prima.
Ho visto un uomo invecchiare rapidamente.
Ho visto la stanchezza farlo prigioniero.
Ho visto la tristezza nei suoi occhi.
Ho visto guance rigate dalle lacrime.
Ho visto la malattia portata con pudore.
Ho visto la fatica di rimanere al Mondo.
Ho visto un uomo esanime che mi ha detto
“Sei bellissima, ti voglio bene”.
Ho visto un grande uomo, un grande padre.
Quell’uomo eri tu.
Quell’uomo sei tu Papà.
Sono fiera di essere tua figlia e sono felice di averti avuto come padre.
Goditi le nuvole.
Ti voglio bene.
Con Te per sempre, Tua figlia A.
Ciao Papi
M. D. 04. 02. 1964 – 31. 03. 2014
Riposa in pace

Lettera pubblicata il 13 Ottobre 2014. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    Angelo 9 -

    Ho pianto di commozione leggendo la tua lettera. E’ bellissimo constatare un simile amore di una figlia nei confronti di un padre straordinario. Non è scontato nel mondo odierno e questa tua testimonianza fa bene a tutti.
    Tuo padre sarà sempre con te, anche se non puo’ starti accanto materialmente, e vegliera’ sulla vostra famiglia dal Paradiso.
    Grazie di cuore.

  2. 2
    Roberto72 -

    Solo una parola, sei una persona piena di amore, mi dispiace molto per tuo padre, ho perso anche il mio troppo presto, aveva anche lui un brutto male, sappiti che lui è fiero di una figlia come te.

    vedrai, statai bene, questa è l’unica cosa che lui vorrebbe.

  3. 3
    Eclipse -

    Anch ‘io ho perso mio papà di quella malattia.
    Anch’io scrissi una lettera,ma non è bella come la tua.
    Anch’io l ho visto spegnersi un po’ alla volta e andarsene senza farlo pesare.
    Anch’io mi sono trovato solo ad affrontare il mondo. Leggere la tua lettera mi ha riportato davanti tante sensazioni che avevo cercato di sopprimere. Forse il rapporto padre figlia è più intenso che padre e figlio, tuttavia condivido molto del tuo dolore.
    Rimpiango di non aver detto o fatto certe cose quando era ancora in vita,ho aspettato quando ormai era tardi. Ricordo la paura nei suoi occhi, lui che non aveva mai avuto paura di nulla.
    Ricordo quando ormai se ne stava andando.
    Ricordo quando è morto con me.
    Non so se ci sia qualcosa dopo la morte, vorrei che ci fosse solo perchè il tuo papà, il mio e tanti altri potessero stare in compagnia.
    Spesso di notte guardo il cielo stellato e cerco di sentire la sua presenza.
    Spero che anche tu possa trovare qualcosa che te lo faccia sentire vicino.
    Ti abbraccio forte

  4. 4
    ivan -

    Bellissima lettera…Coraggio, sono momenti duri.
    Anche a me è successo, ma ero un pò più grande di te.
    Prega molto, e stai tranquilla, sicuramente lui veglierà su di te, ed anche se non ti potrà portare per mano, lui sarà sempre vicino a te.

  5. 5
    Clara -

    Ciao!

    Mia mamma si opera oggi di cancro alla laringe. Spero di non dover scrivere, tra poco, una lettera simile alla tua… Ho paura che muoia durante l’intervento, che non senta più la sua voce se si salva, che sto maledetto coso, se se ne va, ritorni…

    Ti sono vicina!

    Un bacio grosso!

    Clara

  6. 6
    alina -

    Io avevo 21 anni quando è morto mio padre. Si è spento per un tumore agli polmoni a 58 anni purtroppo. Io non capivo più di tanto questa malattia. Pensavo che subito il intervento che è andato bene, poteva vivere per molti anni ancora. Invece 3 mesi dopo è venuta la sua mancanza. Abbiamo sofferto tanto tutti…questa è la vita purtroppo…prima o dopo ci spegniamo tutti…da allora sono passati 7 anni. Ti capisco perfettamente il tuo dolore, il tuo stato d’animo e da lontano ti abbraccio forte….

  7. 7
    rob -

    La tua lettera è commovente….ma ora fai una cosa…PER TUO PAPA’…………….

    -Fai in modo che la tristezza non invada la tua vita e vivi nel pensierò che tuo padre sta bene e l’unica cosa che lo distrugge attualmente è vederti disperata…la vita è strana ma per il momento è l’unica cosa che gratuitamente abbiamo ricevuto e dobbiamo viverla…la tua storia di vita è questa!!anche se è triste è questa..e devi accettarla…come tuo padre ha accettato la sua! un abbraccio forte

  8. 8
    cassandra8 -

    Cara “Invisibile al Mondo” hai scritto una lettera davvero commovente, piena di sentimenti. Ultimamente, molte persone a me vicine hanno perso il proprio papà. Tra queste, una mia amica che ha perso il padre a 21 anni per via del cancro ai polmoni. Io, fortunatamente, non l’ho vissuta in prima persona, ma è stato bruttissimo ugualmente… Perciò ti capisco. Non posso dire nulla per alleviare la tua sofferenza. Però sappi che tuo padre ti avrà apprezzata ugualmente, anche se non avevi dato il “massimo” perché alla fine eri sempre sua figlia e il fatto stesso che ti abbia detto quelle parole in punto di morte, te lo conferma. Il dolore di una perdita di un genitore non si supera mai, ma va avanti, costruisci il tuo futuro e prosegui il tuo cammino. Tuo padre vorrebbe questo. Nei momenti di sconforto lo sentirai vicino e saprai automaticamente cosa ti direbbe in quel determinato momento. Lui vive in te. Un abbraccio.

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