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Cambiare vita

di

È da un po’ che rifletto sulla possibilità di cambiare vita, dare un taglio netto alle radici, relazioni e persino al lavoro. È come se sentissi il peso di una realtà che mi opprime soffocando sogni, idee e stima per me stessa. Sento di dover intraprendere una nuova strada ovunque essa mi porti. Per fare questo ho bisogno di trasferirmi altrove non importa dove purché riesca a trovare una nuova fonte di sostentamento. Non credo di avere grandi abilità lavorative posseggo solo la voglia di costruire e di sudare per farlo, il rispetto per gli altri e spirito di sacrificio. Sento il bisogno di confrontarmi e perché no, di ricevere qualche consiglio.

Lettera pubblicata il 17 Agosto 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Mi sembra un’idea interessante. Che dire? Io penso che dipenda dalle priorità che abbiamo in quel momento della vita. Io ad esempio non me la sentirei di cambiare vita perché ho già affrontato un cambiamento e mi sono ambientata abbastanza bene. Mio fratello è fidanzato. Mi piace pensare che questa è la città in cui trascorrerò il resto della mia vita… peraltro immagino l’altro fratello non se la sentirebbe di cambiare un’altra volta città per fare un altro salto nel buio. Quando ci siamo trasferiti, considerando il suo carattere, direi che ha dimostrato grande entusiasmo e si è presentato a tantissimi colloqui di lavoro che purtroppo non sono andati bene… non sono cose facili da superare. Quindi, quasi certamente, penso di restare a vivere nella città in cui mi trovo e un modo si troverà. Anche perché nostro fratello si dovrebbe laureare e in quel caso potrebbero avere l’opportunità di lavorare insieme. Per adesso sono queste le cose più importanti per me… in futuro spere di riuscire ad aprire un negozietto. Un locale non molto grande. Ma non ho fretta.

  2. 2
    Yog -

    Mentre Rossella non ha fretta, e le do assolutamente ragione in quanto ha già fatto passare il messaggio che erediterà un discreto patrimonio immobiliare, tu manifesti:

    1) “voglia di costruire e di sudare”;
    2) “rispetto per gli altri”;
    3) “spirito di sacrificio”.

    Ti dico come verranno valutate queste tue originali attitudini da un eventuale datore di lavoro:

    1) TUTTI, indistintamente, vogliono costruire. Mai che uno voglia replicare all’infinito ciò che la mia ditta produce in catena di montaggio per 40 € al mese. SUDARE ormai è da peones, l’aria condizionata c’è dappertutto e dà pure fastidio.

    2) Il RISPETTO PER GLI ALTRI è l’oppio dei babbei, se uno rispettasse il cliente falliremmo nel giro di due mesi.

    3) Lo SPIRITO DI SACRIFICIO vale solo se uno ha qualcosa da sacrificare e, in realtà, pochi operai ce l’hanno e di solito i loro nomi non compaiono nei giornali.

    Ergo (vuol dire: dunque), spalma. Ops, parafrasavo una pubblicità dei tempi di mi’nonno.

    Dicevo (ho perso il filo, come Arianna che poi ha incontrato Giovanni Dimiddiotimandi che gestisce un ristorante a Licola, ed è stata ben contenta, ma questa è un’altra storia). Dicevo che se questo è il tuo curriculum, fai bene a stare ferma e non avventurarti a far boiate, magari apri un negozietto anche tu, magari fate società con Rossella.

    In sintesi: spiace dirti che non puoi cambiare la tua vita. Lascio però una porta aperta alla speranza: ti ci puoi abituare, come tutti, e trovarti anche molto bene a seconda della tua salute, della tua dotazione patrimoniale e del tuo stato sociale acquisito di nascita, forse anche con un poco di fortuna che non guasta.

  3. 3
    Suzanne -

    Non credo che qualcuno possa sentenziare che non sia possibile cambiare vita. Dipende sempre dal tuo principio di realtà e da quanto sei disposta a modellare i tuoi sogni su ciò che è effettivamente realizzabile. Sinceramente i commenti di certi utenti non li comprendo affatto ( e non mi riferisco a quelli di Rossella). Che significa ” il rispetto per gli altri è l’oppio dei babbei”? Non ha alcun senso questa affermazione, anche perché non mi pare Che l’autrice della lettera abbia specificato di volere una carriera da spietata arrivista in qualche multinazionale.
    Accidenti quanto nichilismo dilagante…

  4. 4
    Yog -

    Perché Suzanne non credi “che qualcuno possa sentenziare che non sia possibile cambiare vita”? Lo ho appena fatto!

  5. 5
    Martin -

    @Yog: mi sembra un po’ eccessivo sentenziare sull’impossibilità di cambiare vita, su una persona di cui oltretutto non sai nulla. Senz’altro sarà difficile, doloroso e magari pure sanguinoso, ma “impossibile”, suvvia… Spacci per realismo solo un po’ di cinismo trito e malaticcio, confondendo la tua esistenza con quella degli altri. In realtà sei tu il vero sciocco idealista, se credi che qualcuno possa ignorare a lungo un malessere che ti scava dentro quotidianamente, che “soffoca sogni, idee e stima per sè stessi”, e che si possa abituare per un’intera esistenza… Il realista prende atto dello scarto tra sè e il mondo reale attorno e agisce di conseguenza, scegliendo bene i propri passi futuri: la strada è tutta da costruire, e questo è affascinante. Come scrisse Nicolas Chamfort, “il pessimista si lamenta del vento, l’ottimista aspetta che cambi; il realista aggiusta le vele”…

  6. 6
    suzanne -

    Sicuramente signor Yog, ma la Sua sentenza non ha alcuna rilevanza in quanto non avvalorata da alcun elemento significativo. Mai verificati casi di cambiamenti radicali di vita signor Yog? Sarebbe un mondo davvero privo di fantasia se così fosse… e aggiungerei : chi di cinismo ferisce…

  7. 7
    michelle -

    Nives, cambiare vita si puo` sicuramente fare, io l’ho fatto tante volte..
    Quello pero` che non si puo` cambiare cambiando vita e` quello che ci portiamo dentro. Le sensazioni che provi ora potrebbero essere cose con cui, prima o poi, dove ti trovi ora o dove ti troverai dopo, dovrai fare i conti.
    Pero` io ti consiglio di farlo, di cambiare vita.. E` piu` facile di quel che si pensi.

  8. 8
    Yog -

    In effetti convengo. Mai visto cambiamenti radicali di vita. Ribadisco: la vita non si può cambiare. I vecchi laidi usavano dire: “Chi nasce quadro non muore tondo”.

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