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Bruxelles: una prospettiva

Caro direttore

mi trovavo a Bruxelles il 22 marzo, per la precisione nella zona delle istituzioni europee.

rifletto sugli eventi, e mi chiedo:

come mai non é stato evacuato il metro? Non si può sostenere che il modus operandi di questi terroristi non sia stato analizzato in seguito agli attentati di parigi. Significa che nessuno ha pensato a un piano per mettere in sicurezza i principali target potenziali in seguito a un primo attentato? Sarebbe stato più che possibile evacuare il metro in un’ora e venti.

Sono partita il giorno successivo dall’aeroporto di Charleroi, dove erano state predisposte misure di sorveglianza all’entrata, con unitá cinofile che usavano i cani per sottoporre a controllo i bagagli di tutti i passeggeri.

Nel mio gruppo di passeggeri, c’era un ragazzo arabo con un piccolo tascapane, aveva una carta d’identita italiana, gli ho rivolto la parola in italiano, e, come immaginavo, non ha capito nulla di quanto gli ho detto!

Gli agenti belgi hanno fatto annusare il suo tascapane ai cani, ma non lo hanno nemmeno guardato, stavano chiaccherando fra di loro. E anche lo avessere guardato, le loro istruzioni non prevedevano il controllo di una carta d’identitá, magari a campione, o un esame morfologico delle persone…

Ciò che serve sono misure semplici, ma concrete, di buon senso…

Cari saluti

Renata Giovannelli

 

 

 

 

Lettera pubblicata il 25 Marzo 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    gimmy -

    Renata Giovannelli,
    sono molto contento per lei che sia stata fortunata a non essere stata vittima della barbarie omicida avvenuta a Bruxelles. Le segnalo che questo è soltanto un forum di gente comune, che come me può soltanto dispiacersi, indignarsi per quanto accaduto e sperare che tutte le strutture competenti, le istituzioni si adoperino per porre fine alla violenta macchina da guerra che gli estremisti islamici hanno scagliato nei confronti della nostra civiltà occidentale. Questa domanda andrebbe posta nelle sedi opportune, che si occupano di garantire e tutelare la sicuerezza dei cittadini, non in questo sito dove ci si relaziona in discorsi molto più leggeri e frivoli. Sono daccordo con lei quando parla di misure concrete, ma se i controlli precauzionali sono quelli che lei ci racconta, capisce lei stessa che queste mine vaganti avranno sempre la strada spianata nel colpire chiunque e quando vogliono. Ci sono troppe falle nel sistema politico, e questo significa creare le circostanze adatte per essere facili bersagli. Mi auguro che si possa agire tempestivamente, con criteri non irresponsabili perchè non si può vivere con la paura di dover morire tutte le volte che uno esce di casa.

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