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Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto

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Lettera pubblicata il 19 Febbraio 2016. L'autore ha condiviso 15 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 45 commenti

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  1. 11
    maria grazia -

    Golem, è un romanzo che non conoscevo, ti ringrazio per avermene spiegato la genesi. Ma il titolo “Autodafè” può trarre in inganno presso gli ignari dell’ esistenza di quest’ opera, secondo me si potrebbe anagrammare in tanti modi, stravolgendone completamente la drammaturgia originale del racconto per trasformarlo in un’ opera brillante, magari improntata sul mondo dei meccanici: “Auto da Fè”. che dici ?… sarebbe un curioso paradosso su come, nelle dinamiche esistenziali, il tragico e il demenziale possano accavallarsi.
    Del resto la storia è piena di paradossi. Lo spegnimento generale dei cervelli in Europa, cui si è potuto assistere in epoca nazista, fu solo uno dei tanti.
    per quanto riguarda l’ Amore, tutti lo sogniamo e lo desideriamo, è inevitabile. ma MERITARSELO è ben altra cosa.
    ciao brigante!

  2. 12
    maria grazia -

    ets, in realtà io con l’ onore centro poco. sono una ragazza PIU’ CHE DISONORATA. ma è stato meglio così, piuttosto che diventare una DONNA INFELICE. ciao 🙂

  3. 13
    Yog -

    Un momento. Il titolo è proprio “Auto da fè” scritto staccato. È edito ovviamente da Adelphi ed è effettivamente l’unico romanzo di Canetti. Per inciso, io mi sto sgargarozzando “Massa e Potere”, Canetti ci ha messo 38 anni a scriverlo, probabilmente ne occorrono altrettanti per studiarselo (non è un libro “da leggere”: è solo per donne pesanti).

  4. 14
    Golem -

    Invece pensa che “L’auto da fè” era l’applicazione delle sentenze dell ‘Inquisizione spagnola. Credo si traduca come “Atto di fede”. Ma il titolo originale è in tedesco ” Die qualcos’altro”.

    Brigante mi piace, e ce l’ho nel sangue da parte di un famoso brigante antiborbonico che voleva creare la Repubblica del Salento. Fu fregato da un militare inglese al soldo del re Borbone: il generale Church. E con il pronipote la storia si è ripetuta come sai.
    Ciao Pentesilea.

  5. 15
    Golem -

    Avrai letto “La lingua salvata”. È il racconto di una parte della sua vita, e il recupero delle radici culturali.

  6. 16
    maria grazia -

    Golem, lo dicevo io… che qualcuno di simile ci doveva pur essere, presso i tuoi avi! ciao 🙂

  7. 17
    Golem -

    Tu guarda su internet “Papa Giru” Brigante di Grottaglie. Trisavolo di mio nonno materno. Ho ereditato la fossetta sul mento e il carattere, visto che il suo gruppo lo chiamò “I Decisi”. Che tosto che era. Il mio invece è “I Dissociati”, un po’ più tranquillo, e che si può leggere in molti modi no?
    Briganti di nasce, e io immodestamente “lo nacqui”.

  8. 18
    Yngvi -

    Credo che sia giusto che ogni persona debba ambire a ciò che richiede giusto per se stesso. Se Mariagarazia, rivendichi certe cose credo sia giusto così. Ti posso dire che dove lavoro, azienda molto grande, si possono vedere diversi tipi di donne…la semplice impiegata che vuol fare il part-time ed è felice di uscire alle dodici per andare a prendere i figli a scuola…c’è l’esperta di computer che fa semplicemente otto ore facendo orario continuato ed alle sedici è fuori…c’è quella che si fa dieci undici ore di lavoro perché si sente realizzata a fare la manager e giustamente guadagna tanto. l’importante si rispetti tutti…si rispetta la manager e si rispetta la mammina che vuole fare solo quattro ore di lavoro. Nessuno secondo me ha il diritto di giudicare nessuno. Comunque sia, nel mio lavoro, devo dire che la donna ha raggiunto traguardi importanti, posso dire che ci sono molte donne responsabili o manager. Purtroppo, a volte, comporta dei sacrifici specialmente nei confronti della famiglia. Se si vuole avere lavori importanti purtroppo bisogna sacrificare del tempo per tutto ciò. Mi è capitato di vedere che molte donne che passano tanti anni dedite al lavoro poi si ritrovano tristi perché non hanno seguito i figli o addirittura non hanno dei figli o un marito.

  9. 19
    maria grazia -

    grazie Golem per i tuoi chiarimenti. farò una ricerca in rete perchè sono curiosissima! 🙂
    personalmente, ritengo gli uomini ribelli e controccorrente ( di tutte le epoche ) i più eccitanti in assoluto. ammetto che scatenano in me pensieri scabrosi 😉

    io invece credo di aver ereditato i miei tratti salienti dalla bisnonna Antonietta, madre della mia defunta donna materna. Si racconta di lei come di una donna molto ribelle per la sua epoca, con un piglio più che deciso e la tendenza a sottomettere il povero malcapitato marito 🙂 ). e poi anche da uno dei cugini di mia madre: una sorta di “poeta maledetto” che in piena notte, mentre nessuno lo sentiva, aveva l’ abitudine di scappare per poi fare il girovago oltreconfine. Viaggiava sempre in treno, di nascosto e senza biglietto, e con pochissimi mezzi. girando l’ Europa ha poi incontrato quella che sarebbe diventata sua moglie: una bellissima olandese che morì a 45 anni perchè alcolizzata.
    Ma sono sicura che andando ancora più a ritroso nel mio albero genealogico, si troverebbe qualcosa di ancora più interessante.. 🙂

  10. 20
    maria grazia -

    “donna materna” errata corrige: NONNA materna 🙂

    Yngvi
    è chiaro che qualsiasi scelta comporta sacrifici, in un senso o in un altro. ma non trovo giusto che, NEL 2016, una donna che vive in una paese che si definisce “civile, moderno ed evoluto”, debba essere costretta a scegliere tra il lavoro e la famiglia. Le madri che vogliono avere un lavoro fuori casa dovrebbero essere supportate ( sia dal marito/compagno che dalle istituzioni ). E non ostacolate e colpevolizzate da tutte le parti. parere personale neh!

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