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Mi trovo a un bivio. Cosa Scegliere?

42 anni, tanti troppi lavori alle spalle, mai arreso, sempre con il pensiero ce la farò nel cuore, ora mi trovo ad un bivio. Un vile bivio. Essere uno schiavo o un barbone cosa è meglio?
Avere del cibo caldo ogni giorno ma nessuna libertà, oppure avere tanta libertà e poco cibo, forse nemmeno tanto caldo, dipende se si arriva in tempo alla mensa caritas.
Non so proprio che pesci prendere, anzi magari lo sapessi, non ho nemmeno la canna e la pasture per pescare. Tanti anni di studio inutili per finire nella cacca vigliacca! Grazie per le vostre risposte, se mai ci saranno!

Lettera pubblicata il 25 Novembre 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    libera -

    Prima di mollare tutto hai pensato di fare un ultimo tentativo all’estero?

  2. 2
    marco -

    Mi dispiace darti questa risposta, penso che in questo periodo data la tua età, la situazione generale (dalla tua lettere si evince poco) ti conviene adattarti o fare un salto disperato nel vuoto verso l’estero. Studiare tanto in questo paese ti fa sentire co...... dato che in termini di guadagno è solo una rimessa (a meno che uno non sia avvocato figlio di avvocato o medico figlio di medico).
    Soprattutto perchè se ti ritroverai a spasso con poche prospettive ti mangerai le palle da solo. Scusate per il termine.
    Ho molti meno anni di te , ma anche io mi sto pentendo di aver scelto la via dello studio dopo le superiori.

  3. 3
    T.D._ -

    Mh, per quanto sia importante la finestra affacciata al mondo virtuale che consente di tenersi informati, di non spofondare nella completa chiusura, di fronte alla necessità di mettere qualcosa in pancia non ci penso due volte a dimenticarmi della finestra affacciata al mondo: internet. Il dubbio mi sorge spontaneo, da ignorante quale sono: se hai la possibiltà di scrivere qui hai l’accesso internet, hai presumibilmente un computer, significa che il fondo ancora non l’hai toccato. Oppure ci sarà sicuramente un motivo che ignoro per cui tu hai la possibiltà di scrivere qui. Ma colgo comunque l’occasione per darti un’idea: perchè non inziare con l’eliminazione del superfluo? O meglio, di quel che non è strettamente necessario per vivere? Quando non si può vivere, si sopravvive. Certo, temporaneamente. Ma si stringe la cinghia, ci si concede all’apnea sperando che al ritorno dalla parentesi il respiro sia meno affannoso di prima.
    Non specifichi con precisione il tuo disagio. In che contesto vivi ad esempio. Se abiti in una città i costi della vita sono decisamente più alti rispetto alla vita di paese. Se hai una famiglia il risparmio è paradossalmente più facile rispetto alla vita da single. Non parli del lavoro. Di che tipo di schiavitù stai parlando. Quella che vivono tutti i dipendenti d’Italia, ben grave certamente senza volerla sminuire, anzi!, oppure una schiavitù ancor più pesante? Non ti racconti: la tua età, il tuo titolo di studio, ma ancor di più le tue inclinazioni, le tue attitudini, quello che stai vivendo.
    Come puoi pensare che con due righe messe in croce qualcuno possa darti dei validi suggerimenti personalizzati, che altro ti può offrire uno sconosciuto se non le solite standardizzazioni?
    Non voglio essere cinica e nemmeno dura, credo tuttavia che dovresti forzarti un pò di più a parlare di te se vuoi che qualcuno, magari chi ha un vissuto simile al tuo, possa magari avere in mente qualche possibile soluzione.
    Ad esempio alla tua domanda ti risponderei la LIbertà è da preferirsi, ma potrebbe essere pericoloso darti indirettamente un consiglio del genere senza sapere nulla di te.
    Buonanotte.

  4. 4
    alessandro -

    Non saprei proprio cosa dirti…in un certo senso, anche rimarcando un po’ la risposta di marco, mi sa che siamo tutti sulla stessa barca: davvero in un paese come questo, chi punta sullo studio e comunque sulle proprie capacità in un qualsiasi ambito, è messo in una condizione tale da arrivare a sentirsi quasi fuori luogo.
    Anch’io ho diversi anni meno di te, ma a pensarci bene il tuo timore è anche il mio, lo stesso, identico.
    Certo, non ti dirò mai ti capisco o ti sono vicino, ogni storia è una storia a sé, in fondo, per quanto non mi faccia piacere, siamo dei compartimenti stagni, tutti i discorsoni sui legami, sulla partecipazione ecc…tutte stronzate solenni e colossali.
    Non vedi? Tu ad esempio: una persona che ha studiato, lavorato, che si è impegnata e poi? E poi, arriva all’età cardine delle vita e si trova davanti a bivi di questo genere. Perché? Perché, a mio parere, è un mondo schifoso, assurdo davvero, dove tutti cercano di sopravvivere a danno degli altri, e se qualcuno cerca di sottrarsi a questa logica assurda, ecco le sole possibilità: le tue!
    Quando lavoravo in ospedale, nel constatare e nell’assistere a tante meschinità, a tante esaltazioni, all’assurdità di colleghi medici che col loro agire e operare disonoravano il loro camice bianco, tante volte ara forte in me la rabbia e il disgusto che avrei voluto gridare e denunciare lo schifo e il marcio che mi toglievano il respiro, ma poi…poi riflettevo e dicevo: ‘dai Alessà, tu non puoi risolvere nulla…’, ed è così. Potevo solo cercare di sforzarmi a vivere con coerenza le mie aspirazioni e le mie convinzioni più profonde, senza aspirare a nessuna rivoluzione…ma lo schifo era tanto che non so cosa avrei fatto se non fosse sopraggiunto un cancro che ora quasi benedico (e scusatemi per l’enormità che dico, capisco che può sembrare assurdo, ma non lo è davvero…), e che non mi ha consentito di lavorare più…
    Ecco, tutto questo per dirti che in fondo ognuno ha le sue dannazioni, e forse, chissà, quella di vivere in piena e totale libertà, svincolato da certi contesti assurdi e disumani, ci permette ancora di mantenere integra la nostra dignità, anche se può apparire un paradosso se relazionato ad un barbone, ma non lo è…
    Con questo non sto dicendoti, naturalmente, di andare a farlo, è solo per riflettere, e considerare il fatto che, non potendo rivoluzionare questa società assurda, per salvare noi stessi, per essere presenti a noi stessi, ormai non ci resta altro che le scelte estreme, in un senso o nell’altro: quella di accettare e conformarsi oppure quella di denunciare con la nostra rinuncia e tagliarsi fuori completamente!
    Scusami, non voglio demoralizzarti di più, ma davvero…
    Comunque, altro non posso fare che augurarti il meglio, solo questo.

  5. 5
    Pierfrancesco -

    Grazie di Cuore! Cercherò di rispondervi! Innanzi tutto non posso andare all’estero perché ho solo 500 €, ho internet perchè ho crakato due wifi con linux e quindi navigo gratis! Ho lasciato la scuola in seconda superiore ed ho cominciato a lavorare per il comune giardinaggio ecc. solo i mesi estivi per pochi anni (2), ho quindi studiato per diventare analista chimico strumentale, (corso enaip) per finire a fare il potabilizzatore per un mese. il mese successivo trovo lavoro come gestore di una videoteca in nero, (6 anni circa), nel mentre studio per diventare panificatore (2 anni), lascio la videoteca sperando in lavoro a tempo indeterminato come panettiere, ma mi tengono per poco meno di un anno, perchè c’è la crisi e quindo non possono, ma mi fanno i complimenti per le mie capacità, poco dopo trovo lavoro in una pizzeria al taglio, part time. finalmente! Ma entra l’euro e da 1,200.000 lire passo a 600 €, ma che sfiga! Tutti i proggetti in fumo! Opto per il diploma finalmente! E scelgo di diventare agrotecnico. Studio e lavoro la sera e frequento la mattina dai trenta ai trentacinque. Dopo il diploma di agrotecnico [94/100] ho cercato di intraprendere la carriera ma nessuno mi ha voluto, perchè la crisi era tanta e nessuno aveva posto. Mi innamoro, lei si laurea in lettere, cambia regione per insegnare, la seguo. Tento la fortuna seguendo l’amore e finalmente costruire una famiglia. trovo lavoro come metalmeccanico. Non so se coincidenza o meno, ma la ditta acquista una macchina per il taglio delle lamiere, al plasma. (Nel mentre mi iscrivo alla Cattolica per puntare alla laurea in “Scienze e teconologie alimentari” riesco a dare due esami) conosco l’inglese mi muovo bene, traduco il manuale della esab 1500 imparo, mostro le mie capacità dialogando in inglese con i tecnici tedeschi! Voglio migliorare me stesso e dimostrare quanto valgo. Anche per avere un aumento (prendevo 800 €!)! Be aumentano lo stipendio al mio capo e non a me! L’amore finisce e devo cambiare casa! E che c....!!! Decido che questa presa per il culo deve finire e mi iscrivo all’istituto agrario del posto per insegnare, classe 050 (Insegnate Tecnico Pratico). Un esperienza che dura due anni poi la gelmini taglia i posti! E devo puntare a qualcos’altro. Rinunciare all’università perché l’affitto e caro (380 €)lo stipendio d’insegnate e sotto i 700 €, facevo poche ore e devo vivere! Dopo un attento esame sulle mie capacità innate, opto per fare l’OSS (Operatore socio sanitario), è la mia strada, mi piace! Ma il corso costa 3000 € e i soldi non mi bastano! Rischio la fine di tutto, ho pocchissimi risparmi, finisco alla mensa della caritas parecchie volte! La mia padrona di casa mi offre qualche lavoretto per racimolare qualche soldo ed, inoltre mi abbassa l’affitto a 350 €! Ma vedo la fine sempre più vicina! Nessuna speranza! Devo gettare via tutto! Poi mentre navigavo su internet (gratis come ho detto!) un mio ex compagno di classe mi chiama!

  6. 6
    Pierfrancesco -

    [Segue…] Chiedendomi se voglio fare la vendemmia in provincia di Trento, Lavis!! Accetto e che cavolo!!! Lavoro come un dannato per un mese e due settimane tiro su circa 5000 €, torno a casa divento OSS ed incontro l’amore della mia vita (disocupata)! Elena!! Dopo una settimana trovo lavoro come assistente di un prete con il Parkinson. Contratto di 8 ore a tempo indeterminato. Ma lavoro per 24 ore, perchè non mi sento di lasciarlo solo! Sono passati circa vent’anni, è ancora non sono riuscito a costruire una famiglia, Ora che potrei e ho la persona giusta al mio fianco, prendo solo 848,00 € più le spese dell’auto che ho dovuto acquistare per aumentare le possibilità di trovare lavoro (La mia prima auto, prima non ho mai avuto bisogno), l’affito, il cibo e quant’altro, alla fine la disperazione era tanta che mi ha portato a scrivere, esasperato dalla condizione di continuo sfruttamento! Una vita sotto i mille euro, che non mi permette e non mi permetterà di fare progetti di nessun genere!! Ecco! questo è quanto!

  7. 7
    pierfrancesco -

    adesso dormo poche ore al giorno, sono diventato impotente e sto entrando in uno stato di disperazione che so gia che miportera a mandare tutti, femmina prete e futuro da servo affanculo

  8. 8
    T.D._ -

    Pierfrancesco,
    scusa una domanda: cosa intendi per “Libertà!”? Cioè, a livello pratico cosa faresti in alternativa al prete? Non so che dirti, a me fa paura questo momento storico, mi fa paura il futuro, mi fa paura vedermi gli anni sfilarsi poco a poco. Mi fa paura dover accettare ricatti per poter vivere, ma non saprei che fare al posto tuo.
    Anch’io sogno una famiglia e se biologicamente sarebbe il momento perfetto, ma la vedo sempre più lontana. Lo voglio? Certo che no, sto solo provando a sperare.
    Tienti vicino Elena, non darla per scontato, nè sottovalutarla. Non sto scherzando, solo quando si è soli ci si rende conto cosa significa aver dato un calcio all’Amore.

    Ciao

  9. 9
    pierfrancesco -

    gentile T.D.

    libertà ormai non ha più significato. Così il bivio limita la scelta al non averne alcuna. Perché l’alternativa non esiste, ma è anche vero che morto il prete mi aspetta una vita da senza tetto. Ed il cerchio si chude definitivamente. Potrei pensare alla morte, come molti che scrivono qui, ma non è un’alternativa, non è nemmeno una soluzione. Elena è epilettica, e potrebbe morire da un giorno all’altro, se una crisi (leggi anche emozione) troppo forte dovesse colpirla.
    Ho scritto sperando in un consiglio che io in tutta la mia sapienza, non trovo.
    Si è detto che i problemi si risolvono uno alla volta, balla colossale di una falsa saggezza degli anziani, i problemi spesso non si risolvono mai, finiscono per essere soppiantati da altri più grossi e, quindi essere accantonati.

    Per esteso potrei riferirmi a tutti i cittadini, che si ritrovano oggi con un vuoto al centro delle loro certezze (lavoro, relazioni ecc.) Nulla è più superfluo di ciò che è superficiale. E scavando, scavando bene in fondo tutto; escluso il cibo, il tetto e la salute, oggi più che mai risulta superfluo.

    Ho fatto la mia scelta dopo una lunga e attenta riflessione, lascerò tutto, carta di credito, cellulare, donna e prete, per girare il mondo senza una meta. Solo per godere del viaggio e dell’avventura che per me sono l’unica fonte di gioia, e serenità. Mi nutrirò con quello che riuscirò a trovare, (penso a nutrie, ratti, volatili, la caritas) potrebbe sembrare una fuga a prima vista, ma in realtà è solo il mio modo di riconquistare la mia vita. Quella vita che ho struprato cercando di fare parte di una sociatà che non mi vuole e che non ha spazio per me.

    Vi ringrazio di cuore per i vostri commenti e consigli.

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