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Non avevo bisogno del sostegno scolastico, oggi la solitudine

Vi scrivo perché sono anonimo, irriconoscibile, un fantasma. Voi, non potete giudicarmi, non conoscete il mio volto e io non sono costretto a guardare lo strano sguardo che compare sul vostro viso quando, saputo il mio terribile segreto, sarete completamente convinti che io non sia una persona normale. 

La mia mente oscilla tra le mie convinzioni e quelle degli altri, è come se avessi il cervello diviso in due partiti quali una parte è convinta di essere normalissimo, l’altra di non esserlo affatto. La causa è ben evidente dal titolo: alle scuole medie mi hanno messo in un programma differenziato con un insegnate di sostegno.

Il problema nasce sia dall’interno che dall’esterno: per prima causa la mia autostima, nonostante alcuni miei successi (mi sono diplomato e laureato con i soliti problemi di tutti e tengo a specificare – senza – aiuti di alcun genere, tanto che sono riuscito a nascondere il fattaccio per 12 anni a chiunque) infatti la gente parte con il presupposto che io sia una persona assolutamente normale… ho avuto tanti amici che mi ritenevano parte del branco a pieno carico, nessuno ma proprio nessuno sospetta o a mai sospettato di propria iniziativa che io avessi alle spalle un passato scolastico tanto disastroso, mai! Ma per questo ci sono le bocche aperte che per invidia, senso di moralità o qualsivoglia forma di cattiveria hanno deciso di rovinarmi (perchè la mia laurea a parer di vecchi compagni delle medie è un vero insulto alla giustizia e per questo devo pagare con la discriminazione sociale, pienamente meritata). E qui che arriva in ballo l’esterno: i miei carnefici hanno tirato fuori questa piaga per uccidermi, una sorta di bullismo a catena, già visto che purtroppo, questa maledetta storia gira e davvero cambia il viso delle persone. Sono un pluriomicida? No, ho solo fatto dei passi avanti e li avrei fatti anche se mi avessero bocciato in prima media invece di farmi intraprendere un percorso che ha provocato la distruzione della mia autostima, tutte le “amicizie” passate presenti e future, amori (chi vorrebbe una specie di ritardato?) nomine, stima da parte degli altri, voci a lavoro – sfiducia ingiustificata, miei problemi psicologici. Vi giuro che è terribile! 

Non riesco ad accettarlo, non lo accetterò mai, cercate di capire. So per certo che non studiavo in quel periodo della mia vita, ero solo un bambino, ma ne ero capace, non ho mai avuto problemi a leggere, scrivere, memorizzare… non voglio essere ritenuto un genio, io sono mediocre e sarei felicissimo di esserlo per tutti, anche se per la gente ormai non sono nemmeno quello, piuttosto mi collocherebbero in una sottocategoria poco specifica, interposta tra gli invertebrati e le piante -.-

Con gli anni ho ipotizzato diverse teorie,  in quanto a quel tempo mi è stata fatta una diagnosi che per legge avrebbe dovuto consistere in test d’intelligenza, mai effettuati.

Non capisco perchè hanno voluto farmi questo, qualcuno doveva lavorare? Io non avevo bisogno di un “aiuto” del genere, il sostegno scolastico si propone a persone con delle vere difficoltà mentali. Possibile che non abbiano calcolato in che fossa mi avrebbero buttato? Lavoro, vita sociale, famiglia, vita in generale completamente modificate… possibile che non abbiano pensato al mio futuro? Uscita questa storia tutti mi ritengono un raccomandato, un incapace, uno strano caso, quando prima ero apprezzato, considerato… persone e “amici” che si vergognano di uscire con me, centinaia di persone che mi rifiutano, disprezzano e propagano la notiziona clamorosa altrove, come se fosse lavoro per striscia la notizia.

Sono marchiato a fuoco da questa cosa! Non riesco più a vivere serenamente. 

Datemi un consiglio vi prego, un vostro parere sincero in merito, un po’ di compagnia… prima di rispondere non mettetevi solo nei miei panni, ma in quello degli altri, voi mi vorreste come amico, fidanzato… non è condizionato il vostro modo di pensare? 

Grazie.

Lettera pubblicata il 22 Settembre 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    anonima -

    Infatti mi sembra molto strano che una persona che ha avuto il sostegno scolastico possa fare un lavoro che implica le facoltà intellettuali o addirittura laurearsi, è assurdo! Conosco una ragazza che aveva il sostegno ma davvero le sue difficoltà erano esagerate, anormali, non sapeva nemmeno scrivere! Eppure ci sono persone che hanno delle difficoltà, per esempio i dislessici, ma non sono di certo “stupidi” da dover avere un insegnante di sostegno accanto. Quindi o ti stai inventando tutto oppure si, ti hanno rovinato la vita per far lavorare quella professoressa o professore che sia…

  2. 2
    mestizia26 -

    VOLEVO CORREGGERE IL MIO ERRORE DI ORTOGRAFIA/BATTITURA/DISTRAZIONE : 14 RIGA.

    nessuno ma proprio nessuno sospetta o Ha mai sospettato di propria iniziativa che io avessi alle spalle un passato scolastico tanto disastroso, mai!

  3. 3
    Marius -

    Caro amico, non posso far altro che riportare un consiglio appena espresso ad un altro ragazzo per un problema che alla fine ritengo simile.

    L’unico consiglio che mi sento di darti è quello di cambiare aria. Intendo dire trasferisciti dove non ci sia nessuno che ti conosca. Seppur scelta difficile è l’unica possibilità di ambire ad una vita sociale “normale”.
    Ora io non conosco la pesantezza e la gravità del tuo passato,o l’entità della tua “diversità” ,e nemmeno mi interessa, posso però assicurarti che soprattutto nei piccoli paesi e nelle piccole realtà locali non ti libererai dalla memoria (vera o falsa) del tuo passato e dalla visione distorta che gli altri hanno della tua persona. Non indugiare ancora, ti sei illuso forse della misericordia e perdono della gente, ma ti sbagli. L’animo umano è malvagio. Tu rimarrai sempre “quello che ha fatto quella cosa”, “quello lì”, “quello che è così…”. I padri ne parleranno ai figli, i figli ai loro figli, etc. E’ una spirale senza fine nella quale tu sei il centro.

    Nel caso specifico voglio aggiungere che nel corso della mia vita, dal punto di vista scolastico/lavorativo, ho assistito a vicende a dir poco incredibili.
    Conosco ragazzi che erano stati dei veri “somarelli” alle medie e al liceo, che poi sono riusciti brillantemente a laurearsi e ad avere carriere professionali di tutto rispetto. Al contrario altri che, diplomati con il massimo dei voti al liceo, all’università avevano perso smalto, riuscendo a finire a fatica o addirittura ritirandosi (forse avevano dato tutto quello che avevano prima?). L’evidente caduta di autostima li ha poi condannati a professioni poco soddisfacenti sia dal punto di vista professionale che remunerativo.
    Ricordati che il passato è passato, quello che conta è il futuro. E solo tu puoi costruirti il futuro che meriti. Se questi conoscenti ti denigrano per i fallimenti scolastici di anni prima ignorali e vai per la tua strada.

  4. 4
    Rossella -

    Si chiama scuola dell’obbligo perché ti mette davanti al senso del dovere e al senso dello stato. La famosa terza media aveva lo stesso valore delle vaccinazioni obbligatorie; i genitori –e non mi riferisco solo ai miei- le vivevano come un qualcosa che non si poteva discutere. Non c’erano né santi né medici… si dove fare! La legge veniva prima di tutto e ogni anno si doveva presentare il certificato in segreteria. L’autocertificazione fa perdere il famoso senso “del fare la faccia” con il segretario di turno. La brutta figura che diventava il simbolo della “trascuratezza”. Scuola, in parole povere, significava ambiente scolastico e la formazione come scuola di vita. La famosa “lezione a campanello” non si pretendeva da tutti… peraltro le interrogazioni delle medie avevano un carattere corale, il libro di storia era diviso in tanti paragrafetti (micro micro)e si poteva tenere il libro aperto in modo che tutti potessero dire qualcosa… a quell’età l’emozione gioca brutti scherzi. Non ti nascondo che in seconda media ho avuto un’insegnante, una persona deliziosa, che aveva il potere di mandarmi in tilt… e dire che mi voleva un gran bene. Quell’anno in pagella ho avuto buono o distinto, non lo ricordo con precisione. Sembrava una contessa ed effettivamente sarà stata una donna di nobili origini… le interrogazioni di epica sono rimaste veramente epiche. Insegnava grammatica italiana, antologia, narrativa ed epica…d allora sono sempre stata curiosa di studiare le mie origini perché davanti a lei la lezione di epica si caricava di un pathos che mi rendeva incapace di fare la parafrasi. Stiamo parlando di una semplice spiegazione con tanto di note… si può dire che ho rimosso il ciclo bretone tanto mi rendeva inquieta. In terza media ho cambiato insegnante ed è stata tutta un’altra storia.

  5. 5
    Rostro -

    Ciao,
    ti capisco bene, i pregiudizi degli altri hanno rovinato anche me. Che dirti? se ti sei diplomato e laureato avrai di certo dei meriti; fai in modo che vengano riconosciuti. E se gli “amici” ti hanno voltato le spalle per le dicerie su un tuo passato lontano, non ti crucciare: non erano persone degne, come non sono degni coloro che mi hanno emarginato nella mia città.
    Ti auguro, sinceramente, di trovare amici veri, persone, in genere, che sappiano apprezzarti.
    Saluti

  6. 6
    rossana -

    Mestizia,
    se fra noi ci fossero affinità di pensieri e di valori, per me potresti essere non solo un amico ma una persona speciale, avendo sperimentato, purtroppo per te, eventi ingiusti, che ti hanno fatto e continuano a farti del male, in modo davvero assurdo.

    ho lavorato per oltre 20 anni in un’azienda che raggruppava più di 1.000 persone, avendo modo di osservarne un buon numero in modo continuativo: le migliori che ho conosciuto erano le meno stimate, per la loro umiltà e la loro assoluta riluttanza al servilismo. non hai idea di quanto potessero essere false e inconsistenti quasi tutte le altre e di quanto mi sia stata utile quell’esperienza per imparare a valutare gli esseri umani in genere.

    sii orgoglioso di essere come sei e sforzati più che puoi di scrollarti di dosso tutti i giudizi e le cattiverie altrui. nessuno ha diritto di ergersi al di sopra di altri per pontificare il suo credo.

  7. 7
    Golem -

    Un consiglio? FOTTITENE, e non dipendere dal giudizio degli altri. Mai, né se ti criticano e meno ancora se ti fanno i complimenti. Decidi tu chi devi “essere”. Io non ho fatto una classe differenziata, era proprio la scuola ad essere “differenziata” tanto era da serie C, ma sono arrivato dove volevo, grazie alla regola che ti ho consigliato.
    E poi cambia quel nick: chiamati Allegria.

    P.S. Centinaia di persone che ti scansano? Esageri o è vero?

  8. 8
    Paolo83 -

    Bravo Mestizia che hai corretto il tuo errore di ortografia/ battitura/ distazione alla 14esima riga della tua commovente lettera… adesso tutti noi abbiamo la prova lampante che tu sei davvero un bravo laureato!!!! Tu quella correzzione non l’ hai sottolineata per “onor dell’ ortografia”, vero Mestizia bello?

  9. 9
    mestizia26 -

    Ringrazio tutti per le risposte, la prima cosa che dovrei fare quindi è andarmene dal mio paese… la vedo come unica soluzione.
    Rispondo a Golem:
    Calcolando numericamente la gente che mi ha cancellato su facebook, sono circa un centinaio di persone, quindi non esagero.

    Paolo83: Paolo bello ho corretto l’errore di ortografia perchè non voglio sembrare più idiota di quello che sono. Semplice.

    Grazie a tutti!

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