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Basta con le richieste di perdono dei giornalisti ai familiari!

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Vorrei sollecitare l’opinione di ciascuno di voi su quello che da alcuni anni è diventato un autentico malcostume, irritante al massimo, oltre che privo di rispetto per il dolore più lacerante di cui una persona possa soffrire nella sua vita: la perdita di una persona cara per omicidio.

Da anni, immancabilmente, dopo un fatto di cronaca nera brutale ed efferato, i giornalisti, in particolare quelli televisivi, rivolgono ai parenti delle vittime la solita domanda idiota: “Lei perdona l’assassino?”.

In tutti questi anni mi sono chiesto perchè lo fanno. Forse perchè in un Paese formalmente cattolico, o comunque nel quale la cultura cattolica ha un posto importante, il perdono è qualcosa che è parte integrante di questa cultura.

Ma in passato (quando la società era molto meno laica) tale domanda non veniva rivolta con tale spudorata insistenza dai giornalisti. Va notato poi che il perdono, anche per un cristiano, è un fatto assolutamente privato e intimo, ma soprattutto libero, che può essere o non essere dato, o può essere dato dopo molto tempo, senza ingerenze.

A me sembra che questa domanda stupida e untuosa sia figlia di un generico “buonismo” all’italiana, che impregna la mentalità di molti, e che impedisce di porre la gente di fronte alle proprie responsabilità, e che negli ultimi anni ha portato a rendere sempre più “virtuali” le sanzioni, anche per delitti gravissimi.

Inoltre, quello che sfugge a questi viscidi giornalisti è la totale mancanza di umanità e sensibilità di questa domanda. Come si fa a rivolgersi, ad esempio, a un uomo la cui moglie e il cui figlioletto di 2 anni sono stati massacrati e sgozzati, domandando loro nell’immediatezza del fatto se perdona degli assassini disumani e bestiali? Oppure, come è possibile rivolgersi alla moglie di un poliziotto ammazzato da un sasso che gli ha spappolato il fegato per una stupida partita di calcio, e chiederle se perdona? O ancora, come si fa a chiedere a un padre se perdona gli assassini del figlioletto di 1 anno ammazzato a colpi di badile? Lo stesso vale per innumerevoli altri casi.

Nessun giornalista, ad esempio, ha mai avuto il coraggio di andare a intervistare i familiari degli assassini chiedendo loro cosa intendono fare per pagare e risarcire le vittime, quanto meno per i danni materiali arrecati alle vittime.

In ogni caso, concludendo, io suggerirei a tutti di scrivere a Rai, Mediaset, giornali, ecc., ogni volta che un giornalista dovesse rivolgere ancora la domanda idiota: “Lei perdona gli assassini?”, per dire loro una volta per tutte di FINIRLA con questa domanda indecente.

Lettera pubblicata il 7 Febbraio 2007. L'autore ha condiviso 26 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Attualità

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    Isis -

    Nessuno t ha postato..io la vedo ora la prima volta e onestamente la penso come te…me lo sono sempre chiesto…forse solo perchè fa audience..ma chi non li capisce…chi può perdonare…il perdono anceh cattolico è un cammino e neppure tanto corto non si perdona subito da shoccati si perdona con il tempo con la consapevolezza…

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