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Apatia… voglio fare qualcosa, ma non so cosa

Ciao a tutti. Sono una ragazza di 24 anni e credo di avere un problema: non riesco ad essere felice. Mi spiego meglio. Non è che vada in cerca di chissà quali grandi cose, il fatto è che non riesco a godermi niente, tutto mi sembra noioso ed insignificante. La mia vita, all’apparenza, è abbastanza normale. Studio all’Università ed ho buoni voti, ho qualche amico e qualche interesse. Ciò che mi manca è l’entusiasmo… E mi sento un mostro a dire ciò, perché so che ci sono molte altre persone che vorrebbero vivere e non possono. A me sembra di trascinarmi giorno dopo giorno in un mare di obblighi e responsabilità e l’unico conforto che ho è abbuffarmi di cibo. Ecco, questo è un altro dei miei problemi. Credo di essere dipendente dal cibo e non so come uscirne. La mia salute già ne risente e questo, da solo, dovrebbe essere una motivazione più che sufficiente ad iniziare una dieta, ma non ce la faccio. Ogni volta, dopo poco tempo fallisco e mi lascio andare. Il fatto è che, nei momenti di tentazione, non riesco proprio a trovare un motivo per cui resistere ed andare avanti. Tutto mi sembra così triste, perché dovrei privarmi dell’unica cosa che mi rende felice?
Mi odio per questo mio modo di vivere, mi faccio ribrezzo. Eppure non riesco ad uscirne, ho sempre vissuto così. La mia non è mai stata una famiglia felice: mia madre era depressa e mio padre un irresponsabile. Da piccola passavo tutte le giornate davanti alla tv a mangiare schifezze e a sognare di un futuro diverso.
Non voglio che il resto della mia vita mi passi davanti, voglio fare qualcosa, ma non so cosa. E per questo che scrivo qui, spero che possiate darmi dei consigli. Purtroppo, per ora, andare da uno psicologo non mi è possibile, quindi non ho altra scelta.
Grazie

Lettera pubblicata il 4 Marzo 2014. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 11 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Angwhy -

    Io invece ti consiglio proprio di parlarne con qualcuno perchè è molto difficile uscirne con le proprie forze.Ai miei tempi farne parola significava passare per sfaticati,un atteggiamento decisamente stupido perche è sempre sbagliato convivere con un malessere che ti condiziona la vita per cui se ci tieni a te nn sottovalutare la cosa.

  2. 2
    KATY -

    Ciao!
    PRima di scriverti altro, ti chiedo una cosa.

    CHIEDI AIUTO. Un terapeuta (anche gratuito, tipo quelli dell’ASL)saprà indirizzarti.

    PEr la fase tv e schifezze in solitudine, sono stata esattamente con te….

    io alternavo a tv libri e libracci di vario tipo, riempiendomi il cervello di baggianate e lo stomaco di grassi e calorie.Ero sempre da sola, e non avevo certo il coraggio di andare a cercare un amico.

    Cosa gli dicevo: “SCusami, ti adnrebbe di essermi amico?Non sono cattiva, solo un po’ goffa e timida.”

    La dipendenza dal cibo è identica ad una tossicodipendenza o all’alcolismo.

    Il problema è che si può vivere senza alcol. E si può vivere senza droga.

    Ma senza cibo come si fa?

    Devi quindi convivere giornalmente, 3 o 4 volte al giorno, con la tua dipendenza.

    E’ orribile desiderare soltanto mangiare.

    Purtroppo il cibo funziona egregiamente come sostituto / rimedio di qualsiasi cosa
    affetto
    amicizia
    delusioni sentimentali ecc.

    Il cibo non mi tradisce, non mi abbandona, si trova facilmente.

    Come ho scritto tante volte, soffro di bulimia nervosa da anni,e avrei dovuto iniziare a curarmi molto prima.

    In bocca al lupo

  3. 3
    Brienne -

    Sono tua coetanea e ti capisco. La vita o è brutta o è noiosa. Ogni giorno desidero tornare bambina. Non so più che fare. Mi sento perduta come non mai. Non ci capisco più nulla del mondo. Dove andare? Cosa fare? Da molto tempo non so nemmeno cosa provo. La confusione mi soffoca e annego in una infelicità sorda.

  4. 4
    nino -

    vorrei solo chiederti come anche a chi ha scritto ma voi credete in Dio? voi non sapete cosa dite dicendo che la vita è uno schifo è brutta è noiosa forse non vi rendete conto che c’è gente che in questo mondo lotta per vivere (negli ospedali oppure nelle periferie abbandonate delle grandi città dove esistono delle povertà che forse neanche immaginate oppure nei paesi del terzo mondo dove ci sono bambini che muoiono perché non possono avere un’aspirina che gli salverebbe la vita) perché non frequentate la parrocchia dove potrete incontrare gente che vi può dire una buona parola di incoraggiamento dove potete rendervi utili dando il meglio nel settore per cui siete portati anche magari aiutando bambini o persone anziane , la parrocchia è aperta a tutte prova a farti consigliare da un sacerdote, prova a fare un’esperienza di aiutare qualcuno vedrai come ti sentirai felice riceverai di più di quello che hai dato, ricordati che solo in Dio potrai trovare quello che cerchi e Dio lo trovi nell’altro , nel tuo prossimo, ti auguro tanta felicità e spero che tu faccia tesoro di queste poche parole, ciao

  5. 5
    lorenzo -

    Senza scomodare Dio, potresti legarti a qualche associazione di volontariato. Cee ne sono tante, magari fare qualcosa di utile per il prossimo ti può dare la serenità che cerchi…altro consiglio, non farti influenzare dalla famiglia, stai vicino a persone positive, vedrai che può esserti di aiuto. Se non vuoi fare volontariato, buttati nello sport, cerca un hobby, avere un hobby ti distrae la mente ti rasserena…non c’è qualcosa che ti piace fare?

  6. 6
    KATY -

    Posso dire una cosa…senza nulla togliere alla Parrocchia, che io frequento settimanalmente e mi piace un sacco, sia l’ambiente che le persone, non basta stare positivi e aiutare i bisognosi per guarire.

    Se mi rompo un braccio sto positiva o vado subito al pronto soccorso?

    LE malattie mentali/ gli stati depressivi ecc.. sono più o meno come una gamba rotta vanno curate. Bon

  7. 7
    TheInvisibleMan -

    Ciao sono Andrea e ho 33 anni. Da circa due anni sono sprofondato nella tua stessa situazione: mi sento apatico e senza entusiasmo, tutto quel che faccio sembra così dannatamente inutile, primo su tutti il mio lavoro, insoddisfacente. Anche per questo mio modo di essere un po’ anche misantropo sono sempre stato single e ho allontanato anche i miei amici, che vedo una volta al mese se va bene (ciò è stato anche un processo “naturale”, visto e considerato che adesso sono tutti fidanzati e/o sposati, escono tra loro e la compagnia di una volta si è grossomodo disintegrata). La scorsa estate sono andato a Parigi con un amico ed è stato soltanto un’agonia: tutto mi sembrava grigio e senza colore, nonostante a me piaccia visitare città e l’arte in generale. Vedevo coppiette e turisti ridere e scherzare felici, e pensavo tra me “ma che hanno da ridere questi”. Coltivo i miei interessi e faccio sport nel tempo libero ma nei momenti di solitudine rimugino su quanto tutto sembra piatto e poco soddisfacente. Cmq penso di non avere bisogno di buttare via denaro con uno strizzacervelli, tutto sommato mi sento abbastanza normale ed è vedere gli altri così diversi da me (la maggioranza) che mi porta a far pesare la cosa. E’ chiaro che come tutti gli uomini vorrei al mio fianco una ragazza con la quale essere felice, essere amato, avere una famiglia etc… ma tutto ciò mi sembra come cercare l’ago nel pagliaio, faticoso come scalare l’Everest: sono diventato anche terribilmente cinico, x me è piu’ facile vincere al Superenalotto che trovare l’anima gemella. Quello che ti posso dire è, come hanno detto altri, di coltivare degli interessi che ti “distraggano” in un qualche modo. Non ti serve lo psicologo, quelli una volta infilatavano viti nel cervello e facevano l’elettroschock: si, ti possono consigliare bene ma non risolveranno mai il tuo problema se la “guarigione” non parte dalla tua testa. Lo so che mangiare è un piacere per tutti e uscire da ciò non è facile quando ti mancano le motivazioni. Sono alla base di tutto, devi fartele venire in qualche misura sennò ristagni: te lo dice uno che è da tempo che galleggia invischiato nei tuoi stessi problemi. La vitalità che avevo a vent’anni è oramai lontana anni luce. Ciao e su con il morale, detto da me poi…

  8. 8
    marco -

    Anche a me in passato è capitato di sentirmi più o me come te, tranne per la parte del cibo. Poi non voglio dire che abbiamo vissuto esperienze simili né tanto meno lo stesso stato d’animo, perché ci sarebbe da capire quanto possa essere passeggero o quanto un problema cronico, sia nel tuo caso che nel mio (per fortuna è passato).

    Mi viene in mente che a volte mi capita di trovare qualcosa di così interessante o coinvolgente o bello che dentro di me dico “La prossima volta che penso che la vita sia uno schifo, che forse non vale nemmeno la pena vivere, devo ricordarmi di questa cosa”. A volte mi capita di pensare alle cose che vorrei assolutamente fare prima di morire, che sia un libro che non ho ancora letto o un paese che vorrei visitare, e penso la stessa cosa.

    Ecco, il problema dell’apatia è che tutti gli stimoli sono svuotati di significato e non hanno più alcuna attrattiva. Secondo me dovresti iniziare a “volerti più bene” (passami l’espressione) riscoprendo cosa ti piace fare, sia nel quotidiano che nella vita (per esempio, nel quotidiano può essere una passeggiata, nella vita fare una determinata esperienza o un viaggio), e fare un passo verso quella direzione (ovvero: uscire di casa per fare la passeggiata o organizzarti un po’ alla volta per il viaggio).

    Ciò non toglie che parlarne con qualcuno di qualificato, o forse anche solo un/’ amico/a, possa essere di giovamento.

    Infine vorrei consigliarti, sia che tu l’abbia già visto o che non lo conosca, “American Beauty”. Non so se possa aiutarti a superare quella che ti auguro sia solo una fase. Auguri!

  9. 9
    ivan -

    Ciao Mocchiri, ti capisco perfettamente. il tuo malessere è dovuto alla preoccupazione famigliare, una situazione troppo pesante per i tuoi 24 anni…ogni essere umano ha la sua sensibilità. non ti preoccupare, tutto andrà bene. quello che ti serve, sono dei buoni amici con cui sfogarti, far uscire la rabbia dentro di te…si lo psicologo, ma non fa miracoli…io a 32 anni ho re-iniziato a vivere, da solo. Dopo una distruzione psicologica ed emotiva dovuta alla mia famiglia. purtroppo la vita è questa, ma io lotto per cambiarla. Anche io ho passato 3 anni di inferno come te, stesse sensazioni…gli amici mi sembravano un peso, anzi provavo quasi rabbia…ma non ero io, era il mio dolore. Dolore che ora non c’è più, perché sono io a non volerlo. quanto ho aspettato…tu non puoi credere. alle volte avrei preferito morire, eppure eccomi. Ora cerco persone simpatiche, brave, che vogliono costruire un futuro. ti giuro, che questa è la cosa più difficile. quelli che una volta stimavo ed invidiavo, ora sono impauriti dalla mia voglia di fare! ora mi laureo, 110/110 ingegneria, ho risistemato tutta casa da solo, sono appassionato di campagna (mi autoproduco il cibo)))…mi manca solo l’amore- e credo presto verrà). Se ti fa piacere, potremo scambiarci le mail.

  10. 10
    marikoska -

    alto là gente! io sn come te e ne ho 34,,,depression totale.. e ho pure un ragazzo.ma me sto a fa du palle pure con lui..ma che è?? e pure mi ero tanto innamorata..minkia devo capire che mi è successo.. ascoltiamo chi a da darci consigli

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