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21 anni di illusioni e idealizzazioni

Buonasera a tutti.

Scrivo qua, in questo forum, che ho letto più volte durante i miei viaggi notturni alla ricerca di comprensione ed empatia. Adesso, però, in questa giornata di dolore, vorrei esporre la mia.

Sono un ragazzo di 21 (quasi 22) anni, e la mia vita sentimentale è una merda. In realtà, anche la mia vita in generale, ma questo non importa adesso. Sebbene ormai abbia passato da molto l’età adolescenziale, io non ho mai avuto una relazione con una ragazza (escludendo la mia felice infanzia…). In tutti questi anni, la cosa ha iniziato ad opprimermi sempre di più e purtroppo credo sia diventata ormai insostenibile. Le mie magagne con l’altro sesso iniziarono alla giovanissima età di 13 anni, e di lì è stato un totale calvario fino alla situazione attuale.

Premetto innanzitutto che io, nel mio piccolo, almeno un minimo minimo, penso di conoscere le donne, d’altronde amiche ne ho avute tante… 

Il mio principale problema è, purtroppo, l’essere un inguaribile sognatore, un po’ in tutti gli aspetti della vita. Purtroppo questo mi ha arrecato danni anche e soprattutto nella vita sentimentale, portandomi sempre e sistematicamente ad idealizzare la maggior parte delle ragazze che ho desiderato in tutto questo tempo. È un disastro. Il tutto nasce da una paura morbosa e ossessiva, del rifiuto e del giudizio altrui (e quindi, delle suddette); paura che mi ha portato a non provarci mai con nessuna, a non farmi avanti mai. Mai nemmeno un messaggio su facebook, un “ciao, piacere, come stai?”, o un invito a uscire nella vita reale. Niente di niente. I pochi contatti femminili non volti all’amicizia che ho avuto non sono mai partiti da me, incapace come sono di espormi e rivelare il mio interesse e i miei sentimenti. Credo che tutto ciò abbia radici profonde, infatti non ho mai detto “ti voglio bene” a nessuno dei miei genitori, parenti, o amici, sebbene siano le persone più importanti della mia vita e a cui tengo molto. Quelle tre parole mi fanno terrore, una vergogna incredibile, così come pensare di dover andare e mostrare i miei sentimenti ad una ragazza.

Purtroppo, questo mi ha sempre e solo fatto soffrire. Ho più volte incontrato ragazze veramente belle, di cui mi sono cotto e poi infatuato. Tipicamente, con tutte queste, non avevo nemmeno un rapporto di amicizia (mai innamorato di una delle mie tante amiche). Ma la frequentazione di luoghi comuni e il vederle ogni santo giorno della mia vita, e il ritenerle così belle e aggraziate, ha sempre trasformato, molto velocemente, la cotta in “ossessione”. Ho passato circa 10 anni della mia vita a ossessionarmi con ragazze che nemmeno conoscevo personalmente, con cui magari nemmeno avevo scambiato una parola. E parlo di ossessioni lunghe, 4/5 anni almeno. Quando una mi si infila in testa in questo modo, diventa la mia croce ma anche la mia delizia. Ogni momento, da quando mi sveglio a quando mi addormento, è volto a pensare a come sarebbe felice la mia vita con lei, a immaginarci insieme, in viaggio, a casa, al mare, in città, per strada, dappertutto. Ogni momento buio della mia vita viene poi ancora più oscurato dalla mancanza di questa persona. Ma tipicamente non mi struggo: sogno di diventare perfetto, di diventare bellissimo (anche se adesso non sono male), popolare e intelligentissimo (più di quanto lo sia). Sogno di diventare irresistibile, e passo la mia vita alla ricerca della perfezione usando questa ragazza ideale come stimolo per andare avanti. Purtroppo è tutto ossessione: la vedo dappertutto, la riconosco tra le altre, sogno di impressionarla, sogno di rompere le mie barriere e farla mia. Sogno un futuro assieme, un rapporto di coppia profondo, angelico, perfetto, intriso e consolidato dal godimento della nostra reciproca perfezione. La idealizzo, penso che sia la persona più bella, intelligente, colta, brava e buona del mondo. Invento caratteristiche che io stesso mi rendo conto che potrebbe benissimo non avere, ma non importa, perché io mi ci sono fissato, e ogni momento della mia vita so che è un passo in più verso di lei, e mi impegno, dò il massimo in ciò che faccio affinché ciò avvenga, ma non avviene mai. Non mi sento mai pronto per affrontare le mie paure e farmi avanti. Quando ne incontro una particolarmente attraente, o mi capita di chiacchierare con una che sembra avere la testa a posto, se la mia testa è libera da un’ossessione o se essa si sta eclissando, bom, ecco che l’ossessione si sostituisce alla precedente e reinizio a riempirmi la giornata immaginandomela in tutti i modi, probabilmente dandole caratteristiche che nemmeno credo abbia nella realtà: ma questo, per colpa del mio carattere e delle mie paure, non lo potrò mai sapere.

E, purtroppo, ci sono anche i momenti bui: e sono i momenti in cui magari scopro casualmente un nuovo tratto che cozza contro l’immagime che mi sono creato, un lato che pensavo non avesse. Scoperto per puro caso, in qualsiasi modo. Quando la sua figura mentale si macchia, e si discosta dalla realtà, cado in ginocchio e passo letteralmente i momenti più tristi della mia vita, soffro dentro e mi vorrei strappare la pelle e tutti gli arti, rotolando dal dolore. Ci vuole tempo per sorpassare questo, e talvolta è qua che una nuova ossessione si insedia nel mio cervello.

Purtroppo, questi momenti sono ben più di una randellata, sono una vera e propria tortura mentale e psicologica che mi distrugge, mi destabilizza, mi fa uscire fuori di testa, mi fa letteralmente impazzire di dolore. 

E oggi io scrivo qua, perché ho preso l’ennesima randellata dopo tanto tempo, e sono distrutto, senza speranze, perché so che adesso sta per iniziare un nuovo ciclo, una nuova ossessione, senza che io faccia nulla per modificare il corso degli eventi che in realtà ha sempre guidato la mia (non esistente) vita sentimentale. Oggi sono crollato. Oggi sono stato nuovamente sconfitto da ciò che porto dentro. Ed è stato tutto deciso e creato da me e me solo. Come al solito, d’altronde.

Lettera pubblicata il 16 Marzo 2017. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 14 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Piccola78 -

    Post troppo lungo. Dal titolo non si capisce niente! Proprio! Perciò non ho potuto rispondere.

  2. 2
    Pax -

    Piccola ha risposto dicendo che non puoi rispondere dal titolo non chiaro :-). Che senso ha rispondere se non leggi la lettera?

    RU58841 solo una curiosità, andavi a donne o a bambine nella felice infanzia, ho capito bene?

  3. 3
    RU58841 -

    Pax, be’ non è che andavo a donne (o a bambine hahahah), è che ci provavano loro con me. Ma eravamo piccoli e spensierati, le dinamiche sociali a quell’età non contano nulla. Si è troppo piccoli per capire o confrontare, e comunque ci sono stati episodi particolari anche in quel periodo.

  4. 4
    Pax -

    Ru torna con l’atteggiamento di quando eri bambino, che ne so innocenza oppure spontaneità.

  5. 5
    RU58841 -

    Pax, perdonami, ma non riesco a capire il tuo consiglio.

  6. 6
    Yog -

    Niente da fare. La lettera è troppo lunga. A me, ed a Piccola, ci dà fastidio sta’ cosa.
    Riscrivila in modo sintetico, ti diamo cinque righe e poi, se non ti dà fastidio, ti sputiamo addosso una sentenza.

  7. 7
    Piccolastella78 -

    Hai paura del rifiuto, ti capisco, allora escludi i sentimenti, fa’ come se in quel momento vivessi una vita non tua, poi proponiti, fa’ quello che devi e, in caso di rifiuto era una recita, un gioco, e te ne fregherai, in caso di accoglienza da parte dell’altra, allora proverai a togliere la maschera, fidandoti, e cercando di essere te stesso sempre di più. Devi avere faccia tosta. Di bronzo. Allenati. Sii superiore ai no. Non considerarli. Impara a ricordare ed a considerare solo i SI!

  8. 8
    RU58841 -

    Ti ringrazio per il consiglio PiccolaStella, purtroppo la questione è facile a dirsi e difficile a farsi (mi conosco fin troppo bene). Non la ho superata negli anni questa paura, difficile che riesca a farlo adesso…

  9. 9
    Piccolastella78 -

    Allora Ru, non è tardi, prova a pensare AL RISULTATO. Concentrati sul risultato e non guardare le distrazioni laterali del percorso cioè i rifiuti, fino alla mèta!

  10. 10
    Tristan951 -

    Bè che c....,a me è successo di idealizzare una tizia una volta,di infatuarmi e di prendermi un palo secco in fronte,capita,ed è proprio per questo che ho imparato.Ma tu perchè continui?Sei masochista?Evita,è la peggiore cosa che possa fare idealizzare una donna,nel migliore dei casi non susciti alcun interesse,nel peggiore ti metti in suo potere.

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