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Amore malato (2)

Salve a tutti, sono un ragazzo di 19 anni e da circa un mese sono stato lasciato. E’ la prima volta che scrivo, quindi mi scuso in anticipo per eventuali errori logistici. In realtà non ero intenzionato a scrivere, ma credo che raccontare la mia storia possa, in modo molto lieve, aiutarmi. Circa 10 mesi fa ho conosciuto un po’ per caso una ragazza su internet (con la fortuna di abitare nella stessa città) e sin da subito è nato un forte legame. L’essere più incantevole che avessi mai visto, avevo occhi solo per lei. Nel giro di un mese ci siamo fidanzanti e fu grande amore. Eravamo felicissimi insieme, parlavamo sempre di quanto ci amavamo e del futuro che avremmo vissuto insieme. Purtroppo sin da subito la madre non mi ha mai accettato, una donna che basava le sue considerazioni unicamente sulla bellezza e sul denaro. Io purtroppo sono un ragazzo di modeste condizioni e, ahimé, non sono un modello (nonostante il fatto di essere molto ambito), ma ero amato per come sono, pregi e difetti. Inoltre sono anche una persona molto ambiziosa e un’eccellenza scolastica (o almeno, lo ero …). Non abbiamo mai avuto veri alti e bassi, abbiamo sempre affrontato i problemi discutendo, e ogni volta che litigavamo (sempre per motivi di gelosia) finiva con un grande abbraccio e tante coccole. Con lei ho vissuto i momenti più belli della mia breve vita e grazie al suo aiuto sono riuscito a superare la scomparsa di mio padre avvenuta non molti mesi fa.
Nel frattempo la madre la pressava sempre più psicologicamente denigrandomi e litigando spesso con lei. Un giorno, la madre, vedendomi giù al portone ad attendere Maria (nome inventato, scusatemi), come suo solito si finge una persona buona (quando ogni volta venivo informato sulle cose tremende che diceva su di me e la mia famiglia, senza conoscerci se non di nome …) e mi saluta. Non so perché, da quel giorno non ha più detto nulla sul mio conto e io e Maria non riuscivamo a spiegarcelo. Credevo che avremmo iniziato a vivere la nostra relazione senza alcun rallentamento, ma un mese fa è accaduto ciò che meno mi aspettavo. Senza troppi giri di parole, Maria mi informa che non prova più nulla per me, che da mesi covava questo dubbio e che non dobbiamo più sentirci. Da quel momento non ho più avuto motivo per andare avanti, ho perso qualsiasi ambizione, sono diventato ciò che ho sempre odiato. Ho fatto di tutto per cercare di riavvicinarmi, dalle trovate più assurde a registrarle una canzone, ma l’unica cosa che ricevevo erano risposte cattive e inviti a “sparire”. Non c’era nessun altro ragazzo, semplicemente era il suo sentimento a mancare. Tutt’ora se cerco di parlarle si arrabbia, si dice “scocciata” della mia costante presenza e poco le importa del mio stato. Questo fallimento mi ha distrutto come persona, vedo la vita come una terribile attesa, passo le giornate a guardare il soffitto, a piangere e pensarla. Ogni tentativo di distrazione, che sia un’uscita o un mio hobby (letture, informatica), mi porta inevitabilmente a pensare a lei, a tutti quei momenti indimenticabili. Era l’unica persona con la quale riuscivo ad aprirmi veramente. Ormai è da un mese che vivo in questo stato, ho ben presente che l’unica soluzione è aspettare, ma il mio problema non è “Come”, ma “Quanto tempo”. Personalmente non riesco più a vivere in una condizione del genere, non nascondo che da giorni sto virando verso la “strada del suicidio”, vedendola come l’unica soluzione rapida, e riesco a trovare tranquillità solo quando leggo di gente che veramente è arrivata a tanto. Ho provato di tutto, dagli amici alle passioni, ma non ho praticamente più alcuno stimolo per andare avanti. Insomma, ormai l’argomento “Fine dei giochi” non mi fa più alcuna impressione, e anzi lo accetto ben volentieri, tant’è che ne discuto con la massima razionalità. Può sembrare una sorta di esibizionismo, sarà magari la giovane età che mi fa arrivare a pensare ciò, ma il dolore è troppo forte e io non riesco ad andare avanti.
Chiedo venia per la lunghezza, sentivo la necessità di condividere con qualcuno la mia storia.

Lettera pubblicata il 2 Settembre 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 14 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    LAchim -

    Onesta? Lasciala perdere..
    Il tempo piano piano cancellerà tutto e 10 mesi saranno solo un ricordo..so che fa male e viviti il dolore più che puoi, piangi, sfogati, tanto non pensarci non ti farà stare meglio, ogni dolore ha le sue fasi.
    Poi ti dai una scrollatina e riparti alla grandissima!

  2. 2
    Trustno -

    Ciao LAchim, grazie per la risposta. Purtroppo è ciò che sto facendo da circa un mese e, aldilà dei scarsi risultati, non riesco più a sopportarlo. L’unica cosa che mi frena a fare idiozie è la speranza che possa cambiare idea e tornare da me. Ormai vivo solo per questo.

  3. 3
    kiky9326 -

    Ciao, purtroppo so cosa provi. Ho avuto un ex (il primo ragazzo) che dopo avermi tradita, mi ha pure picchiata perché non volevo più stare con lui. Inutile dire la sofferenza e la paura che provavo per i ragazzi. Poi il “nulla”, non vivevo. Mi limitavo a guardare la mia vita dall’esterno, come se ci fosse una parte di vetro, senza poter intervenire. Poi però qualcuno ha iniziato a rompere quel vetro, anche a costo di farsi male. Subito sono stata ancora peggio, perché iniziare a d affrontare il dolore fa ancora più male del dolore stesso. Devi renderti conto che lei ha perso una brava persona e provare a vedere questa situazione come un’opportunità per trovare un’altra persona degna di te. Credimi, lo so come si sta, so che è difficile e che all’inizio sembra impossibile, ma un passo alla volta tutto si sistema. Mi ci sono voluti più di due anni per poter stare con qualcuno e ancora adesso quando parlo con un uomo o un ragazzo, sento un senso di irrequietezza, ma ho già perso troppo tempo con persone che mi hanno imbrogliata e trattata male e non ho intenzione di vivere la mia vita nelle loro ombre. Ti auguro tutto il bene possibile e non arrenderti, di persone come te ce3 ne sono poche.

  4. 4
    Trustno -

    Ciao kiky9326 e grazie per la risposta. Mi dispiace molto per le tue vicende (se vuoi parlare, lasciami pure la tua Email). Purtroppo il mondo è pieno di “falsi buoni” e la cosa peggiore è che questi dannati sanno anche recitare bene. Come ho già scritto, i tentativi ci sono e comprendo che il mio problema è più interno che esterno (nonostante sia una persona particolarmente “forte”, quando si tratta di sentimenti crollo in un modo pazzesco), tant’è che mi basta una foto, video, ricordo di lei per abbattere una giornata. La colpa è anche mia che non mi libero completamente di questi ricordi, ma per dirti che poco prima che mi lasciasse, le avevo ordinato un pupazzo che tanto desiderava. Tutt’ora è impacchettato sul mobile e mi rifiuto di aprirlo. “Chi di speranza vive, disperato muore” e io non lo voglio proprio capire …

  5. 5
    Trustno -

    Scusate, mi è arrivata mail di un altro commento, ma non lo visualizza. Grazie di nuovo a tutti

  6. 6
    Incaxxato! -

    la cosa + brutta che ho capito è che quando una persona che ami se ne va via porta con se un pezzo di cuore nn indifferente,sento proprio la mancanza come se me lo avesse portato via

  7. 7
    Trustno -

    Sì, purtroppo è veramente così. Si tende soprattutto ad avere difficoltà a fidarsi della gente. Del resto non è nemmeno la mia prima “delusione”, in passato mi sono imbattutto veramente con gente orribile. Lei sembrava migliore … mai fidarsi delle belle parole.
    Che dire, data la mia età ho dimostrato di essere ancora immaturo per questo mondo. Mi ritrovo praticamente sempre a parlare con amici in una posizione simile alla mia, convinti che l’essere sempre “buoni” possa portare la lei ad approfittarsene.
    Non so più cosa credere.

  8. 8
    Elisabetta -

    ti scrivo perchè anch’io ho passato momenti difficili: di giorno andavo all’università e mi impegnavo a fare finta di nulla e la notte piangevo, è stato così per ogni singolo giorno di quel mese, ma sapevo col cervello e col cuore che non potevo rimanere bloccata a quell’evento, la vita deve andare avanti, la VITA VA PROTETTA, perchè in questo mondo non c’è certezza di nulla tranne della propria vita, che è una e che non ti verrà restituita (se sei credente penserai che esiste la vita dopo la morte, ma quella non è una certezza, quella è una speranza)…quello che devi fare è accettare il tuo dolore e andare avanti, perchè il tempo curerà le tue ferite, le cicatrici rimarranno e la loro presenza a volte potrebbe farti male, ma ti renderanno più forte, perchè ammirevole non è chi con atto titanico si toglie la vita, ammirevole è chi striscia per terra tentando di rialzarsi, ammirevole è chi combatte, ammirevole è chi lotta. Non ti comportare da egoista. la tua vita è SACRA! Non pensi alla tua famiglia? che dolore gli arrecheresti? hai detto di aver perso tuo padre recentemente, beh se ti togliessi la vita credo che uccideresti dal dolore tua madre. Svegliati, alzati in piedi, sì combattivo, poniti nuovi traguardi, pensa positivo, prendi uno scatolo e metti da parte tutto quello che ti ricorda lei, a costo di svuotare la tua camera; guardati allo specchio e sorriditi (sorridi a te stesso), sorridi a tua madre che a vederti in quella maniera poveretta si angoscia, crea nuovi ricordi positivi e sorridi alla vita. Ho vent’anni, siamo coetanei, francamente non accetterei guardare il telegiornale e sentire che un giovane si è suicidato per pene d’amore, ma dico? si muore oggi per qualsiasi cosa, incidenti, malattie, tumori…la nostra vita è già di per sè precaria e appesa a un filo, e devi reciderla proprio tu con le tue stesse mani? Vivi, emozionati, e accogli con gioia tutto quella che la vita ti offre, gioia e dolore, devi essere come l’acqua, fluida e mutevole, in sostanza devi immergerti nel mondo.

  9. 9
    Trustno -

    Ciao Elisabetta e grazie per la risposta. Hai indubbiamente ragione e le tue parole fanno molto riflettere. In effetti il male che genererei ai miei parenti è una delle cose che mi frena. Capisco la regola “E’ un periodo, passerà, bisogna essere forti e andare avanti”, ma il problema si rifà appunto alla difficoltà di attuarla.
    Come già ho scritto, in passato ho incontrato gente che mi ha fatto molto male (tutte con il vizio di promettere mari e monti …) e in un certo senso una situazione simile a quella attuale mi accadde durante la mia prima “avventura”.

    Avevo solo 14 anni, era semplicemente “la prima volta” e quindi non me la sento di parlare di Amore. Eppure, dopo essere stato allontanato in un modo spregevole, per 3 anni non ho mai smesso di pensare a quella ragazza, a discapito di ulteriori esperienze che avrei potuto avere. Certo, ero un ragazzino alle prime armi, ma ciò evidenzia la mia difficoltà a togliermi qualcuno dalla testa in modo autonomo, senza cioè una nuova persona che reputo migliore (in realtà, durante la mia seconda esperienza, dato l’odio generato riuscii a togliermela dalla testa da solo e nel giro di un mese).

    Nonostante il forte dolore e i modi orribili di Maria, non riesco assolutamente ad odiarla … anzi, la amo e difficilmente troverò una persona che reputo migliore (e se pure accadrà, non è detto che succederà subito).
    Purtroppo sono una specie di “dipendente dall’amore” che non si accontenta di amare se stesso. La somma di tutte queste cose porta a uno stato di profonda tristezza, che mi spinge a vedere solo il male della vita. La cosa peggiore è che ne sono consapevole, ma non riesco a rimediare, per quanto ci stia provando da ormai un mese. Devo autoconvincermi che tra un altro mese sarà diverso, anche tra due, e così via, ma questa attesa, oltre ad essere veramente atroce, non è detto che porterà migliorie (è una cosa, da quanto ho capito, molto soggettiva). Credo di essere una sorta di caso perso e di dover consultare un professionista per capire qual è il mio vero problema.

    Scusate la lunghezza

  10. 10
    Mould -

    Mi dispiace davvero tanto. La tua lettera è davvero una concentrazione di dolore. Quando un amore così importante finisce è come affrontare un lutto…è una cosa che mia madre mi dice sempre e io la considero una grande verità. In qualche modo, pensare al dolore che provo associandolo al lutto, mi ha aiutato a superarlo, gli dà corpo, perché sono consapevole che quello che stai passando sia qualcosa di molto indefinito.
    Non sai perché sei stato lasciato, la ami ancora e insieme hai la frustrante certezza di non poter fare niente per riaverla, non sarà mai più come prima, un equilibrio è stato rotto, così ti ritrovi con un sacco di “energia negativa” dentro che non puoi convertire e che non sai come dissipare…
    Per superare questo momento ci vuole solo volontà… se devi pensare a lei, pensala come ad un’esperienza…so che può sembrare riduttivo “trattarla” così, ma credo dovresti razionalizzarla…come mi disse qualcuno “lei è passata attraverso di te” e ti ha mutato, lei è stata necessaria, ora il suo ruolo è concluso. E, se posso aggiungere, non vederla più, allontanala, devi pensare al tuo bene. Lei ora fa la dura perché si sente in una posizione di vantaggio, ma non sarà così per sempre. Se ti devi togliere lo sfizio di dirle ancora qualcosa, fallo, ma solo una volta, poi voltati.

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