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Adozioni in Bielorussia, lettera a Rosi Bindi

Gentile ministro Rosi Bindi

Le scrivo riguardo alla situazione delle pratiche di adozione presentate in Bielorussia anteriormente all’ottobre 2004.

In questo periodo di tempo abbiamo seguito con positiva speranza l’evolversi delle vicende anche perché il ministro dell’istruzione bielorussa s’impegnava ad organizzare, entro il 01/03/2006, l’esame delle pratiche  pervenute, con ferma intenzione di rispettare i principi della convenzione dell’Aja e privilegiando l’interesse dei minori tenuto conto dei legami affettivi instaurati .

Detto termine venne poi fatto slittare al 01/09/2006 e successivamente a Dicembre dello stesso anno.

In data odierna abbiamo appena saputo dalla d.ssa Natali presso la C.A.I., che numerose pratiche di adozione sono state respinte dal governo bielorusso.

Questa notizia è stata accolta con notevole sconforto da tutte le famiglie, ma getterà nello sconforto anche tutti quei bambini bielorussi legati affettivamente alle famiglie che hanno atteso per anni e con pazienza, tra un altalenarsi di notizie, la positiva conclusione delle pratiche.

Stiamo parlando di affetti veri, legami profondi che coinvolgono emotivamente bambini già provati da esperienze di abbandono, ma anche di famiglie, famiglie italiane che vorrebbero urlare il loro dolore e il dolore dei bambini contro le ingiustie subite loro malgrado.

Noi, aspiranti genitori adottivi, che abbiamo sempre agito nella legalità, che abbiamo messo in gioco i nostri sentimenti,  che abbiamo solo dato amore senza pretendere che ci venisse ricambiato, che abbiamo aspettato con dignitosa pazienza ,ora vediamo vanificare le nostre speranze a causa  di una mancata intesa politica fra due stati, perché io credo che questo sia il motivo fondamentale del rigetto delle pratiche.

Io penso, gentile ministro, che molte persone in Italia si dovranno assumere la responsabilità di quanto sta succedendo, perché questo è il frutto degli insulti e delle offese che sono state fatte ad una nazione, e spetterà a lei col suo tatto e la sua diplomazia cercare di ricucire i rapporti di amicizia e collaborazione con lo stato della Bielorussia.

Credo che le responsabilità di quanto avvenuto non vadano ricercate solo nel gesto sconsiderato dei coniugi di Cogoleto , anche se questi hanno costituito lo strumento ideale per far si che illustri parlamentari come la  Prestigiacomo, Pedrini, Segni  ecc…, potessero dar sfoggio dei loro inutili pareri al solo scopo di  seminare rancori.

La Prestigiacomo in particolare, partecipò ad una trasmissione televisiva sulla rai ed in quella sede si fece portavoce delle famiglie italiane, criticando il nostro governo e non intervenendo agli insulti fatti ad un ambasciatore e ad una intera nazione.

Alcuni parlamentari chiesero alla Bielorussia di riconoscere l’incapacità delle loro istituzioni nel gestire i casi delle violenze sui minori , Maria doveva rimanere in Italia in quanto la nostra nazione è maggiormente capace e sensibile a questi problemi, e a dar prova di ciò si sono  creati il “comitato per Maria”, il comitato “aiutiamo Maria”, il caso è stato portato in commissione europea ed in quella sede venne chiesta una verifica degli internati bielorussi.

La reazione Bielorussa è stata scontata ed inevitabile, con il  conseguente blocco dei viaggi di risanamento e la richiesta di garanzie.

Noi abbiamo offeso il loro orgoglio, loro ci colpiscono negli affetti.

Io vedo la Bielorussia come uno stato offeso gratuitamente dalla nostra nazione, vedo un popolo in difficoltà economiche, vedo uno stato in crisi di rapporti con la comunità europea ed anche con la Russia, vedo uno stato che nonostante ciò cerca orgogliosamente di far valere le proprie ragioni giuste o sbagliate esse siano.

In questa delicata situazione , alla vigilia sua della missione in Bielorussia io auspico che lei riesca a ripristinare la situazione di armonia precedente trovando i giusti accordi, nell’interesse dei bambini bielorussi, dei due stati e delle famiglie italiane che lei rappresenta.

La ringrazio infinitamente per il tempo che dedicherà a leggere questa lettera.

Sennori, li 14/12/06                                                                                             Matteuccia Paschino

 

 

 

 

 

 

Lettera pubblicata il 15 Dicembre 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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