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Addio (3)

di

Ricordo ancora bene la prima volta che ti sentii cantare, oppure la prima volta che, sdraiati sotto la luna, scrivemmo insieme la nostra, la tua prima canzone.
Parlava di noi, del nostro amore, di quello che eravamo. Per gli altri era solo una canzone, solo parole, solo una melodia. Per noi non era così. Per noi erano i nostri cuori, erano le nostre speranze, i nostri sogni, il nostro amore, la nostra promessa.
Oppure ricordo ancora bene quando, io sdraiato sul tu letto col copione in mano e tu davanti a me, con gli occhi persi in chissà quale fantasia, che ti muovevi, quasi danzavi, nel piccolo spazio della tua stanza. Dio solo sa quanto eri bello, quanto eri perfetto. Te lo dicevo spesso, ma tu non mi credevi mai. Se potessi, adesso vorrei dirtelo ancora un’ altra volta. Dirtelo e guardare i tuoi occhi che si abbassano, il tuo volto che diventa leggermente rosso. Sei sempre stato umile.
Provavamo insieme la tua prima parte, il tuo primo ruolo da protagonista. Ce ne furono tanti dopo.
Io sempre in prima fila, a battere le mani come un forsennato, e tu sempre lì, così perfetto su quel palco, che con gli occhi cercavi sempre i miei. Dicevi che era per farti forza… ed era così bello essere la forza di qualcuno…
Gli anni passavano, e giorno dopo giorno il tuo sogno si realizzava. Ottenesti moltissime parti, recisasti su moltissimi palcoscenici, e poi il tuo primo contratto. Il tuo primo contratto.. ed io ero così felice…
E invece quel contratto ti portò via da me. Sapevi che ti avrebbe portato via da me. Io non feci resistenza, non lottai. Capivo i tuoi sogni, e capivo che io ero solo un peso. Non volevo chiuderti le ali, avevi davvero troppo talento, e ti piaceva così tanto…
E poi quella telefonata. Quella telefonata da parte dei tuoi.
Il tuo aereo era precipitato…
Quanto vorrei che tu ora fossi qui.
Se tu fossi qui ti direi che sei bellissimo ancora una volta, ti stringerei, e poi cercherei le tue labbra.
Vorrei guardare un tuo spettacolo un’ ultima volta, vorrei applaudirti, e poi, dietro le quinte, dirti che sei stato perfetto.
Vorrei dividere un’ altra pizza con te, abbracciati sul divano di casa mia, mentre guardavamo un film. Piangevi sempre alla fine, ed era così bello poter asciugare le tue lacrime, e poi stringerti forte a me. Avrei voluto non doverti lasciare mai.
Vorrei che ci fossimo potuti sposare, anche se eravamo due ragazzi, anche se la gente non capiva il nostro amore.
E invece mi sei stato strappato dalle mani.
Sai, a volte sento quasi che ci sei, qui, accanto a me, eppure poi mi giro e non vedo niente.
Ho finito le lacrime da piangere.
Se adesso tu fossi qui, vorrei dirti che anche tu sei la mia forza…

Lettera pubblicata il 29 Luglio 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    Candida -

    Dimmi che ti sei inventato tutto e non è vero.

    Perché sto piangendo.

  2. 2
    Rosarossa -

    Carissimo, nn sono una persona che piabge facilmente, na la tua storia mi ga fatto venire le lacrime. Sembra la trana di un film, purtroppo pero e’reale. Col tempo il dolore diventera sopportabile, poi col tempo ti ricorderai di lui con un sorriso. Sei stato molto importante per lui e lo hai lasciato andare per la sua carriera. Ora se n’e andato via da questo mondo, ma rimarra’per sempre nei tuoi ricordi e nel tuo cuore. Le oersone che ci hanno lasciato nn invecchiano, rimangono sempre giovani.

  3. 3
    Neve -

    @Candida
    La sera, prima di andare a dormire, prego Dio, quel Dio in cui nemmeno credo più. Gli chiedo anch’ io di dirmi che mi sono inventato tutto. Gli chiedo che, il giorno dopo, al mio risveglio, lui sia qui, accanto a me. Magari mi ha preparato la colazione, come faceva sempre. Non era molto bravo a cucinare, lo ripeteva sempre ogni volta che preparava qualcosa, eppure ci metteva sempre tutto se stesso, come in ogni cosa che faceva…
    Ed era così bello vederlo lì, ai fornelli, tutto assorto in qualche strana ricetta, con quel buffissimo grembiule che indossava sempre…
    E invece, al mattino, con gli occhi semichiusi dal sonno, allungo il braccio verso l’ altra metà del letto, e non c’ è niente…

    @Rosarossa
    Forse sono solo un egoista, ma non riesco a dimenticare il suo sorriso, i suoi occhi del colore del cielo, il profumo che usava sempre…
    L’ altro giorno ho comprato quel profumo. Mi ricorda lui…
    Sono patetico, ma non ce la faccio…
    Ne abbiamo passate tante, eppure ce l’ abbiamo sempre fatta, insieme.
    Quel “per sempre” mi sembrava così vero…

  4. 4
    Rosarossa -

    Non devi dimenticare il suo sorriso e il suo profumo. Al momento questo ricordo fa male, ma il tempo passa, le ferite sanano e ti ricorderai di lui con un sorriso. Ti racconto un fatto mio in breve: anch’io molti anni fa ho perso un mio ragazzo, anzi un mio ex ragazzo. Gli avevo fatto male lasciandolo per un motivo di distanza tra di noi. Io nn abitavo in italia, ma in un altro paese. Allora nn avevo capito quanto era stata importante la nostra storia per lui. Lui ha avuto un incidente con la macchina. Si e’andato a schiantare frontalmente contro un muro. Alcune persone dicevano che si era tolto la vita a causa mia. E’morto poco prima che io ritornassi in Italia per le vacanze estive. Avevo intenzione di parlargli. E’morto prima che potessi spiegargli il xke del mio comportamento e prima di avergli chiesto scusa. E’una sorta di colpa che mi porto con me per tutta la mia vita.

  5. 5
    Mara139 -

    Sto piangendo anch’io… questa storia sembra quasi irreale per quanto dolorosa.In questi casi non credo ci sia molto da dire..il tempo soltanto può curare queste ferite..nel frattempo ricordalo sempre in maniera meravigliosa e con amore, proprio come stai facendo ora e quando vuoi sfogarti scrivici, noi saremo qui pronti ad ascoltarti. Mara

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