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Come accettare di essere dei falliti nella vita?

Buonasera, vorrei chiedervi alcuni consigli per migliorare il rapporto che ho con quello che sono.
Da molti anni ormai, più o meno dall’ultimo di liceo, vivo ancora peggio di quanto io abbia vissuto prima a causa del mio non stare bene con me stessa. Ho 26 anni e nella mia vita non sono mai stata capace di fare niente. Sono una completa nullità in tutto, sono quella che si direbbe una persona completamente inutile e mi manca anche completamente l’intelligenza. Ormai ho smesso di sperare nel miglioramento, vorrei accettarmi per quello che sono e invece non faccio che provare ancora rancori verso me stessa e verso le persone che ogni tanto mi circondano e si presentano vincenti.

Ho cominciato a sentirmi inadeguata e goffa già alle elementari, avevo una sola amica ed ero timidissima, non avevo nulla da offrire agli altri e per questo rimanevo per conto mio. Sono una persona noiosa, eccessivamente calma, senza opinioni, senza inventiva, perché mi mancano proprio le capacità intellettive per esserlo, ero così già da bambina.
Alle medie il dramma è anche peggiorato, perché ci si è messo il mio aspetto fisico. Ero e sono una brutta. Crescendo ho potuto curarmi al meglio e oggi sono una brutta curata, sempre meglio che niente, ma il complesso per non essere corteggiata anche io, come le mie coetanee, mi ha accompagnato fino ad oggi.
Ancora senza amicizie e sostanzialmente perché ero senza personalità.
Ho studiato abbastanza ma male, non in modo critico, e mi sono trovata a fine liceo piena di rabbia, perché avevo sofferto la solitudine, perché non avevo avuto le relazioni sentimentali “da sogno”, “i ricordi belli a cui ripensare da adulti”, che invece avevano tutti i miei coetanei, e mentre loro decidevano al meglio su come proseguire gli studi in base ai loro interessi, io ancora non sapevo cosa scegliere e cosa fare perché non ne avevo idea di cosa mi piacesse e cosa mi interessasse. Il risultato di questo è che oggi tutti loro sono laureati alla magistrale e alcuni stanno finendo il dottorato, ed io sono ancora alla laurea triennale e ho dato 5 esami, di cui tre nell’ultimo semestre.

Non sono mai stata capace in niente, non mi sono goduta niente della vita in quanto ad amicizia e amore, e mi sento male e piena di negatività. Nell’ultimo anno sono uscita con due ragazzi per la prima volta in vita mia, e con il secondo si stanno concretizzando molte cose, ma alcuni suoi comportamenti non li sopporto e mi fanno stare male, ANCORA più male con me stessa. Lui è il classico ragazzo vincente, quello che ha vissuto avendo voti da favola a scuola, rapporto idilliaco con decine e decine di amici e amiche, quello che ha il visino da bambino e piace sempre alle ragazze (quando usciamo in giro è imbarazzante, ci provano con lui anche donne adulte ed io mi rodo dentro dalla gelosia perché lui è gentile con tutti mentre io preferirei che avesse un comportamento sprezzante), quello che ha fatto tante esperienze di vita sia di lavoro (è cresciuto senza padre e ha dovuto sempre guadagnarsi le cose da solo), quello che oggi è laureato a pieni voti e mi sprona e mi dà consigli su come farcela, ma spesso mi dice anche che mi considera una persona troppo perdente e non vorrebbe stare con una ragazza come me ma con una brillante e sicura (è stato fidanzato in passato con ragazze così ma l’hanno sempre tradito). Come se non bastasse, mi racconta a supporto di questo le sue esperienze sessuali dell’adolescenza, tutte particolarmente “sfrenate”, e anche se senza cattiveria mi dice che prova pena per me perché io ho solo sospirato dietro a ragazzi che non mi hanno mai nemmeno detto “ciao” se non nei miei sogni, mentre lui e la maggioranza degli adolescenti hanno fatto molto sesso e si sono goduti pienamente la giovinezza. Mi dice proprio: “povera te che ti sei perso tutto questo”, “poverina tu hai perso la giovinezza, il momento più bello della vita”, ed io qualche volta ho anche pianto per la stizza fin quando lui non è venuto a casa a consolarmi e a dirmi che non fa niente, che per fortuna ho incontrato lui….ed io di fronte al fatto che lui mi consola anche mi arrabbio ancora di più, perché anche se lo amo per il fatto che sia una persona in gamba e intelligente e sono orgogliosa di lui, allo stesso tempo mi sento anche calpestata e umiliata dal suo passato e mi rodo dentro enormemente di non averne uno, perché me lo fa pesare e mi fa pesare che quando ha conosciuto le sue ex si sono sempre raccontati a vicenda anche le loro precedenti esperienze, mentre a stare con me si sente come se fosse un rapporto limitato, non alla pari, perché a me manca la vita vissuta e quindi l’esperienza che poi fa anche agire meglio in un rapporto. (In realtà io penso che a mancarmi sia sempre l’intelligenza e non tanto le esperienze, quelle forse sarebbero venute se io avessi avuto un rapporto migliore con la realtà che mi circonda). Una volta alla fine di una discussione per questi motivi, gli ho anche urlato che per la rabbia che mi aveva fatto venire, avevo voglia di tradirlo così l’avrebbe finita di fare così, e lui piangendo mi ha detto “se vuoi tradiscimi così stiamo pari, però dopo torna da me e chiedimi scusa, io non dico niente”. Di fronte a questa arrendevolezza mi sono, chiaramente, innervosita ancora di più e non ho fatto nulla. Non posso nemmeno minacciare di lasciarlo che mi dice che se ho queste intenzioni è meglio che lo faccio subito, e che starà male ma poi uscirà più forte. Insomma la mia rabbia non posso scatenarla in nessun modo e alla fine resta sul piatto solo la mia stupidità, unita al fatto che non ho esperienze passate e lui mi considera una “poverina!…”.

Unito a questo c’è la costante rabbia effettiva per non aver avuto esperienze passate, che mi fa stare male in mezzo alle mie coetanee, tutte esperte. Prima di conoscere lui me ne stavo tranquilla in un angolo a pensare che in fondo a me non era dovuto per il mio aspetto fisico, ma lui, a cui piaccio molto esteticamente, mi ride in faccia per il fatto che non ho esperienze perché mi vede una che poteva essere appetibile, ed io dietro di lui mi incanto a pensare che forse avrei potuto avere una vita diversa, e che oggi sarei come le mie compagne laureate, piene di amici, piene di ex, piene di corteggiatori ancora, con fidanzati con cui si sono confidate sulle esperienze sessuali e quindi che le rispettano perché le considerano sullo stesso piano e non come persone “che non ci sono riuscite”.

Mi sento malissimo e lui mi provoca anche invidie, lo amo e non ho sentimenti negativi in realtà, però mi fa stare male questo sentimento ambivalente. Mi sento come se non avessi potere nella coppia, e anche lui mi consiglia di essere più affidabile per il mio bene e per farmi trattare meglio dalle persone, ma come si diventa affidabili? Come si diventa VINCENTI? E’ qualcosa che mi è completamente oscuro. Io posso anche decidere di mettermi a studiare come un mulo, per dieci ore al giorno, ma la mia stupidità mi affonda sempre. Lui quando era all’università, e oggi i miei colleghi che hanno tanti anni in meno di me, in 5 ore faceva quello che io faccio in 5 giorni pure male (ossia non ricordando niente alla fine), così come quando usciamo e ci rapportiamo con il mondo lui sa sempre cosa fare, cosa dire, come essere furbo e sveglio ed io sono sempre stupida, non arrivo alle cose, inciampo anche sull’asfalto e con i lacci delle scarpe ben legati. Per cui il problema non è lui, ma sono io. Sono anche migliorata un po’ con i consigli che mi dà, ma rimane una base di stupidità insuperabile, e non riesco più ad accettarmi, ne sono stanca, sono stanca di sentirmi un rifiuto umano.

Vivo nei ricordi del mio passato inconsistente, privo di personalità, privo di bei ricordi, che ho vissuto stando ogni giorno male perché sognavo di essere brillante e piena di amiche, e mi sento oggi quello che sono stata, uno zero totale. Mi sforzo di cambiare strada ma ormai sento che è troppo tardi per me. Non so come comportarmi con il mio essere una nullità, e non faccio che essere una grande osservatrice di quelli che attorno a me, pur con molti anni in meno, ce la fanno ogni giorno, mia sorella piccola che fa tutte le cose che si devono fare alla sua età e anche oltre, e i miei colleghi universitari che si laureano a 22 anni. A volte penso seriamente di non voler più andare avanti, non so cosa fare, non ne ho idea, vorrei avere la vita che hanno le persone vincenti che conosco, ma forse loro sono pezzi rari ed è giusto che quelli con capacità particolari vivano un’esistenza migliore. Voi cosa mi consigliate?

Lettera pubblicata il 10 Marzo 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 26 commenti

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  1. 1
    gennarox -

    A 26 annni fallita ??? A 26 anni ???
    Parli sul serio?? Esci fuori dal concetto vincenti/perdenti. Che è una fesseria assurda.Inventata dalla pubblicità.
    Sei giovane. Metti da parte qualche soldo o chiedili a parenti o amici e fatti un viaggio. Oppure se non puoi viaggiare vai a farti un weekend in un’altra città. Ogni week end una città diversa.Esci dal solito giro. Cambia ragazzo , cambia amici . Dedicati a qualcosa che ti piace musica teatro letteratura arte ballo. Hai 26 anni!
    Vivi! Porca miseria!

  2. 2
    Alessandro -

    Da come scrivi, non sei una nullità.
    Hai il dono della scrittura e già questo è bello.
    Capitano momenti nella vita dove ci si guarda indietro e non si capisce. Vorremmo avere vissuto altre esperienze. Mi viene subito in mente il discorso di Steve Jobs sull’unire i puntini”.. Solo dopo aver avuto un successo Steve si gira indietro e capisce il perchè di alcune scelte dicendo “E’ stata la cosa migliore che poteva capitarmi” (Guardalo : “Stay Hungry, Stay foolish”)

    Del tuo ragazzo posso solo darti la mia opinione spassionata. Chi vive troppo del suo passato non si evolve.
    Spesso la gente si ritrova a pensare al “glorioso passato” oppure vive nell’aspettativa del grande futuro.. e si dimenticano la cosa più importante ! Il presente ! In fondo “La vita è quella cosa che ti capita mentre sei impegnato a fare altro”.
    Sei una ragazza con una grande profondità d’animo e sensibilità che sta vivendo la sua vita con un po’ di amarezza.
    Se vuoi un consiglio amati davvero; come puoi pensare che gli altri riescano ad amarti se tu, per prima, non ami te stessa?

    Ciao !

  3. 3
    Angelo9 -

    Mai sentito parlare del brutto anatroccolo? E’ una favola dirai, ma puo’ essere significativa di una certa realta’. Dicendo continuamente a te stessa che sei una fallita hai finito col crederci. Sei fidanzata, dunque le hai delle qualita’. Devi ripartire da queste e finirla di invidiare gli altri che ti sembrano vincenti ma che sicuramente hanno i loro problemi e le loro debolezze. Non esiste un modello cui uniformarsi: ciascuno ha il suo carattere e la sua vita. Ti porto un breve esempio personale. Al liceo mi trovavo malissimo coi compagni ed invidiavo un ragazzo che era un dongiovanni, mentre io non ho avuto le esperienze che hanno in genere gli adolescenti. Qualche anno dopo il liceo l’ho incontrato. Si era sposato con la ragazza piu’ insignificante della classe e aveva interrotto gli studi. Io ho trovato la donna che volevo, mi sono laureato brillantemente e faccio un lavoro che mi appassiona. Ma ti dico anche che non ritengo di avere qualcosa di meno rispetto a chi sembra aver avuto piu’ successo. La mia vita e’ questa ed e’ giusto cosi’ perche’ io non sono un altro. Ho cominciato a uscire dal tunnell quando ho cominciato ad amarmi. Amati: e’ importante. Gli ti apprezzeranno di piu’ e tu sarai piu’ soddisfatta e troverai tanti motivi per esserlo. Non finiranno le difficolta’ ma vivrai in modo migliore.

  4. 4
    Dan -

    Il tuo problema non è che sei stupida. Il tuo problema è che ti ritieni stupida. Smettila di giudicarti.

  5. 5
    rdf -

    sei depressa e non hai la forza di reagire a niente? il mio consiglio è questo..e senz’altro qualcuno lo troverà sbagliato. Fatti prescrivere qualcosa, tipo antidepressivi che ti tirino su il morale e ti dia l’entusiasmo di affrontare la vita e le tue passioni con la giusta voglia… per crederci fino in fondo e conseguire così risultati che aumentino la tua autostima.

  6. 6
    camy -

    vedi il mondo con un’ottica sbagliata.. gli altri non sono così vincenti come credi.. magari sono persone orrende dentro, tu che ne sai.. opportuniste, aride, persone che tradiscono.. che campano sfruttando gli altri..per esempio l’università: sai quanti ce ne sono che si fanno fare le cose dagli altri? e purtroppo sono molto di più le donne a fare le furbe, magari sfruttando quello un po’ innamorato… insomma quello che ti consiglio è smettere di guardare sopravvalutandoli così gli altri, e poi tutti abbiamo i nostri problemi.. uno o una che invidi magari ha altri problemi gravi che non si mette lì a dire, di salute, di rapporti con la famiglia… insomma il suggerimento è guardare più alle cose buone che sai fare tu, al tuo modo di essere che certo non è superficiale da come ti mostri, e anche io penso che non sei stupida, da come scrivi non lo sei affatto. ci metti molto per imparare, e va bene, che ci fa? ognuno ha dei limiti ma ciò non vuol dire che sei stupida. stupidi sono quelli che ti fanno sentire sfigata come il tuo ragazzo. questo tizio si vanta tanto di sè e dei propri successi, ma poi si fa “forte” su di te, sminuendo te. io sono d’accordo con chi ti dice di cambiare giro: non è mai positivo stare in una situazione deleteria per la propria salute mentale. ciao

  7. 7
    Aton -

    Vedi che la tontaggine non sia un facile alibi per crogiolarti nella pigrizia. Cambia più cose che puoi, per primo il ragazzo che da quanto scrivi quello sì che è un semideficiente, e non confrontarti con gli altri. Se qualcuno ha avuto più fortuna tanto meglio per lui, non siamo tutti uguali e il destino è vario, nulla è per sempre.

  8. 8
    jetsunee -

    Grazie a tutti per i consigli, mi sono stati utilissimi. Io continuo a sentirmi come se non potessi spiccare il volo come donna, e non riesco a smettere di guardare gli altri, specialmente le persone che sono particolarmente fortunate o economicamente, o per intelligenza, o per spregiudicatezza che permette loro di farcela in ogni situazione, e via dicendo…è come un fantasma che sta sempre sopra di me e guida le mie azioni.
    @Aton ho pensato anche io che spesso tutti questi pensieri sono “un buon motivo” per non impegnarsi, e ho deciso ormai di non pensarci più e di accontentarmi soprattutto di quello che sono perché diversa non potrò mai essere di certo! Grazie ancora, specie a te @Alessandro!!!

  9. 9
    ivan2 -

    Ciao. Non sei una perdente…ne sei noiosa. Sei giovane e con sentimenti ben profondi…ti dico una cosa, molti mi contro, ma non importa. Chi disprezza se stesso, di solito è come gli altri, o meglio, solo non conosce ancora i mezzi per dimostrarlo….peccato tu abbia già un fidanzato, non molto sensibile (oserei dire anomalo- mi pare sia contento che tu lo tradisca….boh, se questo è amore…), altrimenti ti lasciavo la mail. In bocca al lupo.

  10. 10
    STEBZ -

    ricordati che l’Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti intelligenti… quindi non è un problema di intelligenza …non è un problema di goffagine ..ma il fatto per migliorarti a stare bene è ACCETTARTI PER COME SEI …io ho un sacco di difetti e mi sono accettato per come sono…non sono nè bello…nè intelligente…ma accettandomi per come sono sento di stare bene…veramente bene…quindi goditi la vita …esci di casa …respira …mangia…goditi qualsiasi cosa …anche semplicemente osservando la gente …nella vita per stare bene ed essere felici non serve essere protagonisti …meglio fare la comparsa …FORZA E AVANTI

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