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L’abbandono

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Ciao a tutti, vorrei non dover scrivere questa lettera ma il dolore è troppo forte e spero che la cosa mi possa aiutare, insieme ai vostri consigli. Ho 41 anni e dopo 7 anni di matrimonio e una bimba bellissima di 4 anni mia moglie mi ha appena detto che non mi ama più e che si è innamorata di un suo collega appena separato, io non riesco ad accettarlo e sto andando fuori di testa.. Come altri di voi anche nel mio caso la passione si è spenta in lei con la nascita di nostra figlia, verso cui mia moglie ha manifestato in modo crescente un attaccamento morboso che la ha allontanata sempre più da me, facendole vivere il sesso come un insopportabile “obbligo” che si sommava al suo lavoro, al tempo che doveva/voleva tra correre con ns. figlia… risultato, intimità quasi azzerata negli ultimi 2 anni e crescente indifferenza nei miei confronti. Ho provato con tutte le mie forze a coinvolgerla e a suscitare in lei una reazione, ma la sua determinazione mi ha sconvolto. Le ho chiesto di fare un tentativo con uno psicologo ma non sembra volermi seguire in questo e ora mi sta proponendo la separazione. Io non ci penso per niente, anche perché vorrei lottare fino alla fine per non perdere lei e nostra figlia, oltre al fatto che non saprei dove andare e di essere spaventato dall’idea di dover lasciare la mia casa e trovarmi poi in forti disagi economici.. Mi sono reso conto che pur di non perderla potrei anche superare il tradimento perché temo che una volta imboccata la strada della separazione anche volendo sarà difficile poi tornare un giorno insieme.

Lettera pubblicata il 23 Gennaio 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    colam's -

    Caro mio, al posto tuo farei proprio come stai facendo tu e per le stesse motivazioni.

    Comunque se io dovessi prendere il potere un giorno farei abolire un bel po di quelle leggi che rendono possibili storie come la tua (e sono tante)…

  2. 2
    anpa14 -

    Sono tragedie grandi alle quali difficilmente si può dare una risposta. Solo in questi casi ci rendiamo conto della nostra fraggilità. Rientra nella natura femminile saper gestire i figli e prendersi cura di loro. Ma questa loro natura diventa ancora più forte e in alcuni casi spietata e ricattatoria verso l’uomo, per l’appoggio quasi incondizionato che la legge fornisce loro. Anche se ci affidassero i figli, non ci basterebbe la capacità economica di cui disponiamo, per crescere i figli con serenità e predisposizione. Ci sentiremmo comunque degli sconfitti per aver perso una compagna e una mamma. Io per stare vicino a mio figlio di appena tre anni ho cambiato città e sto spendendo una barca di soldi per l’affitto e di energie per gestire le mie giornate. Sono sempre solo, chiuso nel mio dolore come fossi un’appestato. Anche mio figlio, quando sta con me, si rende conto del mio stato d’animo che cerco in ogni modo di nascondere. Sentirgli dire che la sua casa è quella di mamma, che sono cattivo se mi permetto di interferire con le sue iniziative, diventando scontroso e manesco. Mentre esponiamo le nostre sacrosante ragioni sappiano già che è finita, che nessuno potrà rimettere indietro le lancette del tempo.

  3. 3
    anpa14 -

    Continua: Lei, molto più giovane di me, potrebbe rifarsi una vita e fare altri figli; per me il futuro è oggi vuoto e insignificante. Non ho progetti, non sono padrone di gestire mio figlio elemosinando un mese d’estate e poche altre cose quà e la durante l’anno. C’è tanta gente come noi. Ormai non spendo neanche più parole grosse, aggressive, non mi meraviglio più di tanta sperequazione di tanta cattiveria. In questi casi gli avvocati odiano gestire la difesa di un uomo, riducendo la questione ad un puro e semplice rito burocratico di cui conoscono già il triste risultato. Non esistono consigli per lottare, ma quasi sempre la parola rassegnazione; dura da digerire. La notte non si dorme più ed i pensieri si accavallano confusi e disordinati nell’inutile ricerca di una risposta o di una ragione. Lontani dal capire i dolori dell’altro l’uomo e la donna si fanno la guerra e si accusano a vicenda, riversando le proprie frustrazioni sull’altro e cercando di provocare nell’altro ogni tipo di dolore come se volessero uccidersi. Naturalmente queste sono le ragioni di un’uomo sconfitto, mentre quelle di una donna potrebbero rappresentare la vittoria delle battaglie svolte per la resurrezione della carne, la rivincita sul male e sull’oppressione, risultato che sta ricadendo su di noi pur avendolo condiviso e incoraggiato.

  4. 4
    gio -

    Carissimi, oggi la famiglia e’ fortemente attaccata. Una famiglia che prega unita RESTA unita. Non esiste che una mamma che ha un dono talmente meraviglioso di avere una bimba di 4 anni possa innamorarsi del suo collega separato. Sono troppi questi casi. Non si sente parlare d’altro che di questo. Tutte le famiglie si stanno dividendo per questi motivi..tutti uguali. Oggi e’ questa la missione prioritaria del demonio: portare divisione nel matrimonio, discordie dove c’e’ concordia, odio dove c’e’ amore. satana significa proprio divisore. Non si tratta di fiabe ne tanto meno si parla di babbo natale…si tratta di colui che davvero ESISTE e si insidia nelle famiglie portando ad avvilire le persone confondendole in svariati modi. SE VUOI SALVARE LA TUA FAMIGLIA, devi pregare. Io ho fatto cosi perche’ ho creduto a cio’ che ci suggerisce la Madonna: “pregate il Santo Rosario…cosi’ io posso tutto presso mio Figlio”. Tu da solo non potrai fare nulla infatti stai male e non riesci a dormire nemmeno la notte. Hai visto che fine abbiamo fatto per non avere messo Dio al primo posto. Fino a ieri ci sentivamo noi i padroni del mondo e poi oggi basta un nulla per constatare quanto siamo fragili e indifesi dinanzi un attacco come questo che stai vivendo ora tu. Afferra la coroncina del Rosario..e’ un arma a tutti gli effetti..e’ cio’ che ti serve ora.

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