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Uno su 600 milioni ce la fa

Salve a tutti, dopo un periodo di assenza (sia come “risponditore” che come “espositore” di nuovi temi) eccomi qui a proporre un tema tanto scontato quanto caldo: il Superenalotto.
Che gli italiani siano un popolo di scommettitori questo si sapeva benissimo, forse da un certo punto di vista la nostra passione per lotto e giochi simili è risaputo da tempo, per certi aspetti siamo persino più accaniti gli inglesi, inventori originali delle scommesse, tuttavia che gli italiani fossero anche messi “così male” è una cosa che mi suona un po’ nuova.
In queste settimane la febbre per questo gioco è salita alle stelle, non si fa altro che parlare di questo benedetto Superenalotto e del suo montepremi clamoroso, la sera al telegiornale si aspetta la sestina vincente come un’apparizione della Madonna a Fatima, per poi giungere costantemente la conclusione che il fatidico sei non l’ha fatto nessuno. Le ricevitorie sono prese d’assalto e bersi un caffè piuttosto che comprarsi un pacchetto di sigarette, sta diventando proibitivo. Ma è così importante giocare? Io veramente non riesco a capire come mai ci si aggrappi così tanto a una cosa del genere: ma ci rendiamo veramente conto di che cosa stiamo parlando? Forse si, quasi certamente no. Non vi nascondo che ci sono momenti in cui mi auguro che questa benedetta vincita avvenga e che tutte queste “menate” passino come con un colpo di spugna, ma da quello che leggo e sento in giro, francamente la vedo dura.
Tutti guardano quel montepremi con tutti quegli zeri come una manna dal cielo, come un sogno da realizzare, un modo come un altro per sistemarsi la vita: ma siamo davvero messi così male? Io posso capire che avere un po’ di soldi sia una bella cosa, che aiutano, non c’è dubbio, tuttavia averne troppi (e in questo caso stiamo parlando di una cifra spropositata) potrebbe creare molti più problemi che benefici, effettivamente i più tanti che puntano a vincere tutti quei soldi non si rendono conto di che razza di valanga, emotiva e non, potrebbe capitargli addosso.
Si gioca perché si desidera fare la bella vita, si gioca perché si vuole sistemare tanti problemi in corso, si gioca pensando al futuro della propria famiglia, si gioca magari anche per fare opere di bene (non c’è persona con cui ho parlato non ha menzionato qualcosa del genere tra i possibili progetti) , io personalmente credo che la felicità e il benessere non passino attraverso una cosa del genere, anzi trovò persino raccapricciante il fatto che ci siano persone che si rovinano, che spendono fortune, che si indebitano pur di poter giocare. In alcuni casi si tratta di vere e proprie malattie mentali, questa cosa mi fa sorridere perché trovo assolutamente folle spendere tanti soldi per vincere tanti soldi.
Eppure il gioco è facile basta indovinare 6 numeri su 90… Facile?? Certo, beccare un ago in un pagliaio è facile, beccare una combinazione su oltre 600 milioni magari lo è un po’ meno, eppure tutti si augurano di riuscirci, tutti si lamentano, tutti sognano, in un modo o nell’altro hanno negli occhi solo l’immagine di se stessi con quel tagliando vincente in mano, scordandosi anche quanto possa essere difficile, se non impossibile.
Certo, IMPOSSIBILE: ormai siamo sempre più convinti che si tratti di una truffa bella e buona, di un ulteriore meccanismo che ha lo Stato di spillarci soldi, di creare un giro di affari clamoroso basandosi proprio su questo nostro complesso, ognuno di noi si augura di essere il fortunato vincitore, ma nel frattempo stiamo finanziando un sistema che ha del vergognoso. Sì, io sono di quelli che non gioca e ne sono orgoglioso, per il semplice fatto che ritengo davvero che sia una truffa, non ho nessuna intenzione di farmi prendere in giro. Ci sono troppe cose che non quadrano: innanzitutto il gioco ha iniziato a raggiungere premi record nel momento in cui è stato svincolato dal lotto, l’estrazione non avviene in diretta televisiva e non vi sono più palline o cose simili, ci pensa un calcolatore che peraltro ha tutto il tempo per fare il suo eventuale “sporco lavoro”. Proprio così, perché per chi non lo sapesse il gioco termina alle 19. 30, mentre l’estrazione della sestina vincente avviene alle 20. Cosa succede in quella mezz’ora? Io sono un informatico e considerando i calcolatori che ci sono oggi non escludo che ci possa essere un qualche meccanismo che sviluppa di proposito una sestina non giocata e la spaccia come combinazione vincente.
Nemmeno il miglior economista potrebbe inventarsi un metodo migliore per fare soldi a palate e prendere in giro milioni di persone, sapete quanto ammonta l’incasso complessivo di un anno di Superenalotto? Ben 53 miliardi di euro e sottolineo bene che sono miliardi, pari a due finanziarie del governo. A questo punto vien da pensare una cosa: se il giro d’affari è davvero di queste proporzioni, dove vanno a finire tutti questi soldi? in Italia continuiamo ad avere problemi di ogni tipo, problemi economici suia con infrastrutture che sistemi energetici, abbiamo problemi di criminalità e di immigrazione, problemi con l’istruzione, non riusciamo a finanziare nulla che sia fatto come si deve, eppure solo grazie a questo ridicolo gioco d’azzardo lo Stato muove una quantità di soldi così mostruosa. Che fine fanno allora? Se lo Stato ha problemi economici ma fa degli incassi del genere, come fa ad avere di continuo i suddetti problemi economici? Mi sembra un po’ della storia del gatto che si morde la coda.
Lo Stato ti dice che il fumo fa male, però ne detiene il monopolio. Lo Stato ti dice che l’alcol fa male, però ne detiene il monopolio. Lo Stato combatte la corruzione e il gioco d’azzardo, eppure attraverso questo fa una montagna di soldi. Lo Stato combatte le scommesse clandestine e tutte queste attività criminali, ma che differenza c’è tra queste e quelle che organizza lui? È forse un luogo, in nome di un’agenzia a farci stare tranquilli? Io non credo, per il semplice fatto che si fa una gran guerra alle macchinette (e i disonesti gestori che le tengono nei loro locali) , tuttavia queste invece di scomparire prolificano sempre più, rovinando sempre più persone, con le associazioni dei consumatori che fanno la voce grossa senza essere mai ascoltati e con il popolo “povero Pantalone” che continua a giocare nella speranza di avere la cosiddetta “botte di culo”. Non parliamo poi di tutti questi siti di poker che stanno comparendo come funghi perché altrimenti scrivere un romanzo, è comunque importante menzionare che questi.
Questa è soltanto la mia opinione. L’opinione di una persona che scrive queste cose pensandole profondamente e che non gioca a questi giochi sono nella speranza che il computer si inceppi e che mi faccia avere in mano la schedina vincente, purtroppo il fenomeno peggiore è che tutti ci lamentiamo, che tutti sappiamo che c’è qualcosa di marcio, però giochiamo ugualmente nella speranza di essere fortunati. Ebbene, io non faccio nemmeno questo e ne vado orgoglioso, forse perché sono stufo di uno Stato che ti dice qualcosa come “questo è quello fanno male, però suvvia non ricorrere all’astinenza, fallo poco, nelle giuste misure”.
Volete giocare? Fatelo pure, tuttavia io sono dell’idea che bisognerebbe rendere ben noto a chi tenta la fortuna quali sono le reali probabilità di vincite e quali sono le statistiche reali di chi vince e chi perde, poi gli scommettitori incalliti ci sarebbero comunque, forse diciamo che ci sentiremmo un po’ meno presi per i fondelli.
Come dicono gli inglesi: good luck!

Lettera pubblicata il 7 Ottobre 2010. L'autore ha condiviso 11 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Attualità - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    fabio -

    io ho avuto per 10 anni una ricevitoria,posso confermare che e’ una truffa che lo
    stato fa ai danni della gente che purtroppo piu il sistema e’ a “inciucio” e piu ci
    crede!..paradossi della vita!
    e a parte questo direi che oramai questo indica solo una cosa,inequivocabile..CHE
    SIAMO ALLA FRUTTA,sia economicamente ma anche MENTALMENTE !

  2. 2
    magirama -

    Ciao Fabio e grazie della tua testimonianza. Effettivamente il problema non è tanto il sistema in sè, ma la gente che (nel bene o nel male) vi partecipa.
    Si continua a giocare e a far parte di questo meccanismo senza poterci fare nulla, siamo “imbesugati” fino al collo e non riusciamo ad avere una volontà nostra. Tutti pensiamo che sia una truffa, ma i giocatori non diminuiscono così come le notizie dei TG, io sono convinto che se ci fosse un crollo delle giocate, il 6 uscirebbe subito solo per far venire rimorso a quelli che non hanno giocato, così da far riprendere vigore alle scommesse. E’ tutto marcio e io non ce l’ho con chi gestisce le ricevitorie, bensì con questo Stato disonesto e corrotto.
    L’Italia è, a tutti gli effetti, un paese privo di cultura, privo di identità, siamo una massa di “pecoroni” che fanno appositamente gli interessi dei politici che si ingrassano alla faccia nostra. Il Superenalotto come molte altre cose, sono la dimostrazione di quanto siamo cretini, tutti quanti. E’ un immenso sistema a varie facce che si autoalimenta e si autogestisce, l’unica cosa che potremmo veramente fare sarebbe una rivoluzione, peggio di quella francese, ma purtroppo non stiamo ancora così male e poi come dice il mio vicino di casa (napoletano doc), gli italiani sono dei “quaquaraquà”. Come dargli torto…

  3. 3
    IL Duca -

    a supporto della verità citata nell’articolo, ricordo che siamo andati sulla luna (..sempre se cio’ sia vero..) con l’ausilio di un computer equiparabile ad un “COMMODORE 64” (http://it.wikipedia.org/wiki/Commodore_64) andate a leggervi il link, poi guardate le prestazioni del vostro cellulare e dei vostri pc.. capirete quanto sia plausibile le supposizioni citate, se poi a questo aggiugiamo che basta digitare su google (nome gioco on line+truffa) vedrete da soli quante altre persone la pensano allo stesso modo..

    La domanda nasce spontanea, perchè giocano? la risposta è altrettanto scontata.. viviamo in una società che valorizza l’effimero, non c’è da meravigliarsi, ergo tutti a cercare la felicità materiale.

    ..semmai dovesse esserci una rivoluzione, certamente partirebbe da Napoli, di questo sono convinto.. i Napoletani sono gli ultimi “Italiani” rimasti su cui poter fare affidamento per la difesa nazionale, creativi, di cuore ma anche i migliori “‘stardi” (in senso buono) che l’italia possa avere..

    p.s.: io complessivamente, tra totocalcio prima e superenalotto adesso ho vinto qualcosa come oltre 60.000 euro! si.. perchè non ho giocato! tutti soldi che avrei speso invano!

  4. 4
    dani -

    So che il post è un pò datato, ma oggi, con la pubblicazione dei 120 biglietti vincenti della Lotteria, i miei dubbi sono tornati prepotentemente. Sembrerebbe che 6 persone in Italia da oggi siano molto più ricche e altre 114 si possano consolare con cifre di tutto rispetto, soprattutto di questi tempi (50 e 20mila euro). A me viene però da domandarmi come abbiano fatto in così poco tempo dal momento dell’estrazione alla pubblicazione delle serie vincenti, ad accertarsi dell’effettiva vendita e del dove essa sia avvenuta. Non mi pare di aver notato che i tabaccai passino il biglietto in qualche macchinetta o computer prima di consegnarlo nelle mani dell’acquirente. Certo, ogni rivenditore avrà ricevuto uno stock dal quale si potrà risalire ai numeri e collegarli alle varie sedi, ma come stabilire, in tempi così rapidi, se la serie estratta sia stata o meno venduta e dove?
    Sarebbe inoltre interessante sapere quanti di voi annoverino fra parentela, amici, colleghi, conoscenti e conoscenti dei conoscenti, gente che almeno una volta abbia fatto una vincita di valore (diciamo dai 10000 euro in su), considerato anche il fatto che, sempre a quanto dicono tv e giornali, almeno tre volte a settimana c’è qualcuno che vince intorno ai 40/50mila al superenalotto. Così, giusto per fare una statistica.

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